La Taverna Folle #06: Recensione - Oltre il Bosco di Melissa Albert



Bentornati miei cari avventori nella Taverna Folle, come di consueto io, il Master Folle sarò il vostro Oste per questa inebriante serata dalle tinte oscure e al tempo stesso singolari.
Questa sera la Taverna ha in serbo per voi qualcosa di decisamente inusuale e dai toni color clorofilla, un distillato dal sapore decisamente forte e peculiare. 
Questa sera vi offro una bottiglia di Assenzio color dello smeraldo marcato Melissa Albert e dall'etichetta di  "Oltre il Bosco".



Titolo: Oltre il Bosco
Autore: Melissa Albert
Editore: Rizzoli 
Genere: Horror
Collana: Narrativa Ragazzi
Pagine: n°330
Prezzo Cartaceo:  17,00



Data di pubblicazione: il 12 febbraio 2019



Alice non ha mai avuto una casa. Da sempre, lei e la madre Ella sono perennemente in fuga, perennemente in cerca di qualcuno che le ospiti per sfuggire alla sfortuna nera che le perseguita. Sullo sfondo la figura affascinante della nonna, Althea Proserpine, che Alice non ha mai conosciuto e che Ella non vuole nemmeno nominare: misteriosa e seducente autrice di una raccolta di racconti neri fuori catalogo ma ricercatissimi dai collezionisti, vive da anni reclusa ad Hazel Wood, una villa celata in mezzo a un bosco ignoto, sfuggendo alla curiosità dei fan. Quando Ella viene rapita, ad Alice non resta che andare alla disperata ricerca di dove sia Hazel Wood.


La bottiglia che vi offro questa sera, col suo dolce profumo di anice e finocchio è un distillato non adatto al palato di tutti, servito in un bicchiere particolare tanto quanto la bevanda stessa. 
Il racconto intitolato "Oltre il bosco" è una piccola bottiglia di Assenzio, da degustare assolutamente con il giusto tempo e senza fretta, lasciando che, come la zolletta di zucchero abbia il tempo di sciogliersi per addolcire quanto necessario il liquore, possa far trasparire tutto il suo scuro e inebriante bouquet.
Prendete in mano il Pontarlier, e prima ancora che ve ne rendiate conto avrete già assorbito gli aromi olfattivi e svuotato giù per l'esofago quel distillato tanto forte e tanto amaro che nemmeno credevate di voler assaggiare.
Oltre il Bosco è breve ma intenso, ed ogni singolo sorso vi porta in un lugubre e oscuro tunnel in cui la curiosità di vedere fino a che punto potrà spingersi la protagonista per raggiungere il suo scopo, vi trascinerà senza che ve ne rendiate conto nel più cupo e oscuro Paese delle Meraviglie in cui Alice avrebbe mai potuto catapultarsi.
Questa piccola bottiglia ha senza dubbio difetti, perché in qualità di Oste non è mio compito solo raccontarvi i pregi di una buona bevanda, ma ha altresì il pregio di una narrazione scorrevole ed assolutamente meritevole di esser goduta fino in fondo.
La caratterizzazione dei personaggi è purtroppo per mia semplice opinione di Oste leggermente carente, ma si confà allo stile e al ritmo dell'intera opera, enfatizzando ottimamente l'attenzione di coloro che ne sorseggiano il distillato sugli avvenimenti e su quelle che sono  gli accadimenti lungo tutta la trama.
Questo liquore merita di essere soprannominato "Fata Verde", poiché ad ogni singolo sorso diviene sempre più difficile distinguere quella che è la realtà da quella che invece è la pindarica guida della fata in quel vortice oscuro che è il viaggio verso l'Oltremondo.
Non è tanto la fine dell'opera a voler rappresentare il punto più alto di questo raro distillato, quanto ogni sorso fino al raggiungimento della stessa.
In alcuni punti sicuramente potrà sembrare calante o addirittura banale, come chi si è assuefatto ormai al sapore, ma credetemi avventori che le tante erbe miscelate per creare questo liquore lo portano a poterne assaporare, se gli concedere il beneficio di una lettura, innumerevoli variazioni al palato e alla gola da difficilmente stufarsi prima di arrivare alla fine.
Ecco che come di consueto, sono sicuro di essermi anche questa sera lasciato trascinare da quelle che sono le mie elucubrazioni, di cui caldamente vi chiedo di perdonarmi. 
Ricordo miei carissimi ospiti che il vostro Oste è sempre felice qualora desideriate lasciare un buon commento qui sotto nella bacheca. 
Prima di chiudere anche questa stasera voglio ricordare a voi tutti che rimarrò sempre a vostra disposizione per cercare di servirvi il meglio e solo il meglio tra quelli che sono i boccali della cultura fantasy, dei grandi classici horror o della fantascienza, ma cercando di non tralasciare anche novità; che chissà possano diventare grandi annate in futuro o nella peggior delle situazioni del buon aceto. 
Spero col cuore che possiate lasciare la taverna sazi e soddisfatti e spero altrettanto di vedervi tornare un’altra volta, magari in compagnia di qualche nuovo ignaro cliente, a sorseggiare in mia compagnia qualche nuova prelibatezza.
E anche per oggi questo è tutto signore e signori, e mentre la Taverna Folle anche per questa sera chiude i suoi battenti, il vostro Oste vi ringrazia per la pazienza e per l'attenzione a lui concessa e vi augura un felice proseguimento di serata; almeno fintanto che le porte non riapriranno per potervi rivedere qui per un nuovo e indimenticabile bicchiere.
Se vi siete persi le precedenti degustazioni non dimenticatevi di recuperarle, perché un buon bicchiere non guasta mai, e per quanto riguarda noi miei cari avventori, vi aspetto sempre alla stessa ora venerdì prossimo.
E non dimenticate: Lasciate che la follia vi inebri.


2 commenti

  1. Come sempre, l'oste lascia il segno, nella sua descrizione. Tanto accattivante da voler assaporare tutti gli "alcolici" da lui proposti. Ottima rubrica, utile nella scelta di sfiziose letture. Buona serata a tutti.

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    1. Vi ringrazio con un profondo inchino, mio caro avventore e spero vivamente di poter ancora avere il piacere di vedervi seduto ai tavoli della mia Taverna per le future degustazioni.

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