Review Party - Blu di Chartres di Cristiano Pedrini



Buongiorno Tesori! Oggi vi porto con me alla scoperta di "Blu di Chartres" firmato da Cristiano Pedrini.
Curiosi di conoscere la nuova opera di questo autore che, sono sicura, sentiremo nuovamente anche nella nostra rubrica di The Other Side?
Scopriamolo assieme!


Titolo: Blu di Chartres
Autore: Cristiano Pedrini
Editore: Indipendently Publishing
Genere: Romance Storico
Pagine: n°142
Prezzo Cartaceo:  14,00
Prezzo Ebook: € 2,99


Data di pubblicazione: il 26 maggio 2020

La nuova Europa che uscirà dalla guerra avrà bisogno di idealisti e sognatori, come Jari e di persone coraggiose come lei, caro Edler… 
Il tenente della Wehrmacht Edler von Daniels giunge a Bratislava senza immaginare che non sarà la guerra, scatenata dalla Germania, a sconvolgere la sua esistenza. Il suo senso del dovere verrà messo a dura prova dall’incontro con Jari Nyberg, il nuovo console di Svezia, un giovane che non accetta di essere costretto nelle rigide regole del protocollo e della diplomazia, scatenando timori ed incertezze in chi lo circonda.
Il carattere irruente di Jari e la sua ironia mal sì addicono a quello sguardo, capace di mostrare un tono ceruleo dall’intensità così perfetta da indurre a far credere al giovane ufficiale tedesco che il cielo sia disceso in terra. Il loro incontro li costringerà a superare la reciproca diffidenza, alimentando la speranza che potranno vivere, a guerra finita, in un mondo assai diverso.
Quando mi sono approcciata per la prima volta a questo titolo, sono rimasta colpita, non solo dalla bellissima ed evocativa copertina, ma anche dal titolo che, vi confesso, mi ha incuriosito sin da subito.
Avendo una piccola passione per il periodo storico in cui l'opera è ambientata devo dire che nutrivo fortissime aspettative e forse mi sono lasciata trascinare un po' troppo dalle altre esperienze letterarie che ho assaporato e che erano ambientate in questo stesso periodo storico, perché purtroppo ho finito l'ultima pagina e mi sono dovuta fermare seriamente a riflettere se questo titolo mi fosse piaciuto o meno e se questo dubbio amletico fosse dovuto da una reale pecca dell'autore e della sua opera o da un mio errato e distorto sentimento di aspettativa.
Se da un lato infatti, vi confesso che di primo acchito ho pensato "mmmm...non lo so se mi è piaciuto", più analizzavo questo titolo più mi tornavano in mente alcune scene descritte e mi veniva voglia di rileggerle.
Jari, un uomo profondamente nobile, retto ed onorevole, prende in mano una situazione difficile e delicata, quando si propone come console pro-tempore al posto del padre, caldamente convinto da un ufficiale delle SS ad abbandonare Bratislava in 24 h lasciando la sua carica di console scoperta e vacante.
L'incarico è di vitale importanza se non per il ruolo in sé anche per il peso morale della decisione di rimanere mentre i tedeschi sono ormai alle porte ( e non solo...).
Edler è un tenente della Wehrmacht, disilluso dall'ipocrisia delle persone che lo circondano e con un incarico ben preciso: assistere l'ufficiale delle SS che indaga sul console svedese.
Il loro è un incontro casuale, forse voluto dal destino, e che sconvolgerà le loro vite fino a fargli mettere in gioco tutto e forse anche di più.
Di per se la trama è accattivante, trattata in una maniera delicata e raffinata. Niente volgarità, niente scene hot superflue e logoranti, niente violenza o guerra incombente, niente che possa intaccare la delicatezza di una storia d'amore che è davvero molto dolce e toccante al tempo stesso, ma che comunque mi ha lasciato sempre con quel dubbio che non sono riuscita a levarmi di dosso.
Il libro in realtà ha solo un unico grande difetto che ho sofferto moltissimo: è davvero troppo corto.
Per 140 pagine non si può pretendere che si possa riuscire a sbrogliare più di un bandolo della matassa, ma ad ogni pagina che leggevo temevo l'arrivo della fine e purtroppo questo forse è stata l'unica cosa che mi è davvero dispiaciuta.
Il periodo storico trattato impone quasi certi canoni, e il fatto che l'autore tralasci alcune cose e che ammorbidisca alcuni spigoli che siamo abituati a veder nascere in situazioni simili a quelle che affrontano i due protagonisti, può essere una scelta apprezzabile o meno, ma purtroppo quello che davvero mi è dispiaciuto è che tutto finisca davvero in fretta.
Avrei voluto avere più tempo per gustare i due protagonisti, vederli lottare e crescere assieme piuttosto che vederli quasi come di sfuggita in una corsa di 140 pagine.
Bellissimo il personaggio del maggiordomo di Jari che mi ha davvero scaldato il cuore e che mi ha conquistata appieno.
Anche Jari, con il suo carattere irriverente, quasi incosciente, ma che cela una mente sopraffina ed una integrità d'animo invidiabile, è uno dei personaggi che mi è piaciuto di più in assoluto ma che avrei voluto fosse comunque ancora più sviscerato e vissuto. 
Edler purtroppo ho come l'impressione che non abbia avuto troppo spazio all'interno della narrazione. Il suo essere già così aperto di mentalità non viene spiegato e forse per lui avrei davvero voluto un po' più di introspezione, di approfondimento che forse in lui ho proprio sentito mancare.
La loro storia inizia a mio avviso troppo in fretta, quasi come se fosse un colpo di fulmine improvviso ma che si tramuta subito in amore senza neppure farci davvero assistere alle scene in cui questo sentimento cresce e matura nei due protagonisti.
Alcune scene che sono state saltate, e che quindi sono date per assodate, le avrei invece volute leggere, e forse se vi fossero state mi sarei potuta levare in tutto e per tutto quel senso di dubbio che mi ha accompagnato per tutta la lettura.
L'ufficiale delle SS poi, lo aspettavo davvero più temibile e pericoloso soprattutto più per Edler che per Jari ma non voglio fare nessuno spoiler quindi non dirò oltre.
A questo ovviamente si aggiunge il fatto che, benché abbia apprezzato il finale, comunque mi sono sentita come se mancasse qualcosa, quasi come se le stelle per i protagonisti, non solo nel finale ma anche per tutta la loro storia, fossero un po' troppo allineate.
Capisco che ovviamente non tutto in quel periodo storico dovesse andare per il verso sbagliato ma anche avere tutti "i semafori verdi" mi ha lasciato un po' di dubbio.
La scrittura di Pedrini comunque è davvero la cosa che mi ha colpito di più e che mi ha lo stesso fatto gustare questo libro. Più leggevo più volevo che il libro si allungasse, proprio perché volevo rimanere immersa ancora un po' di tempo in quella narrazione. Davvero, complimenti a questo autore che, vorrei davvero leggere ancora.
Non toccherò la veridicità storica di alcune azioni dei protagonisti poiché essendo un amante dei libri storici ambientati in quel periodo, ma non essendo una storica non vorrei incappare in giudizi affettati sia positivi sia negativi, e quindi lascerò l'analisi di questa parte a chi ne ha più esperienza di me. 
Se devo quindi tirare le somme in fine, "Blu di Chartres" mi è piaciuto ma mi ha lasciato la sensazione come se in realtà la storia di Jari e Edler fosse stata solo un assaggio. 
Proprio come quando si gusta qualcosa di delizioso e se ne vuole subito una porzione più abbondante per gustarlo meglio. Ecco, questo libro ne è decisamente un esempio lampante.
Detto questo, vi consiglio quindi di leggere "Blu di Chartres" se vi piacciano i romanzi storici leggeri e che vi lasciano comunque con un sorriso sul viso, e non solo perché la scrittura di Cristiano Pedrini vale assolutamente ma anche perché, forse proprio per la sua delicatezza e la sua leggerezza, è un buon libro se volete leggere di un periodo storico che siamo abituati solo abbinarsi a storie davvero tragiche e leggerne, quindi, in una maniera un po' diversa.

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