La Taverna Folle #08: Recensione - I grandi classici riveduti e scorretti. 50 libri che non potete non conoscere, raccontati come nessun altro potrebbe fare di Se i social network fossero sempre esistiti


Bentornati nella Taverna Folle, miei carissimi avventori che di queste sere godete sorseggiare in mia compagnia. Io sono il Master Folle proprietario di questa piccola e modesta taverna e, come ogni venerdì sera, spero di poter appagare la vostra sete di lettura con ciò di più speciale posso offrirvi. 
In qualità di Oste stasera ho intenzione di porgervi qualcosa di decisamente forte, dosato in piccoli shot e dai gusti più disparati. Questa sera vi offrirò un fantastico vassoio contenente ben 50 chupitos dai gusti più folli e variegati, preparati per voi con cura usando le materie prime in assoluto migliori che si possano trovare in circolazione.
In questa mia Folle Taverna cerco che la familiarità e la convivialità siano alla base di ogni degustazione e assaggio che vi porto, e questa sera di assaggi ne avrete addirittura da saziarvi grazie a  questi Grandi Classici Riveduti e Scorretti.



Titolo: I grandi classici riveduti e scorretti. 50 libri che non potete non conoscere, raccontati come nessun altro potrebbe fare
Autore: Se i social network fossero sempre esistiti
Editore: Longanesi
Genere: Humour
Collana: Il Cammeo
Pagine: n° 279
Prezzo Cartaceo:  14,00


Data di pubblicazione: il 11 ottobre 2018


"Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere" (Mark Twain). Se Mark ha ragione, il problema è risolto! Questo libro sarà il vostro Virgilio lungo i tornanti di un viaggio tutt'altro che infernale in compagnia dei personaggi e delle storie più belle della letteratura di tutti i tempi. E scommettiamo che, finito di leggerlo, vorreste che Dante, Pirandello, Orwell e soci fossero i vostri migliori amici e poterli chiamare ogni volta che vi gira, come dice il buon vecchio Holden.


Questa sera miei cari non vi offro bottiglie provenienti dall'estremità del mondo o dalle profondità di qualche scavo, così come nessuna goccia di eternità dallo spazio più profondo imbottigliata chissà dove; questa sera vi offro una selezione di ben 50 chupitos preparati per voi in un comodissimo vassoio color borgogna.
Vi chiedo come di consueto di aver pazienza e giunger fino in fondo al mio solito e loquace sproloquio mentre vi illustro perché questo vassoio, come piccoli dolci creati con cura uno ad uno, merita di essere gustato senza fretta lasciando che ogni abbinamento scorra inebriandoci e portandoci a bramare sempre un po' di più quelli che sono gli ingredienti originali usati per prepararli.
L'opera che vi offro alla degustazione questa sera merita di essere assaporata per diversi motivi, dal semplice godersi una leggera rielaborazione in chiave ironica di grandi classici del passato, alla riscoperta di alcune opere magari mai assaggiate.
Fondamentale per me richiamare alla vostra attenzione quanto nonostante i classici ingredienti usati per la creazione di ogni shot, possano riportare la maggior parte di voi miei cari frequentatori a infausti o tediosi ricordi, vengano invece elevati a nuova forza e nuova vivacità. Proprio come un buon rum guadagna con l'aggiunta della pera che ne arricchisce l'esperienza grazie alla sua dolcezza e alla sua polposità, anche questo volume vi accrescerà pagina dopo pagina, shot dopo shot portandovi a quella gradevole sensazione di leggerezza dei sensi data dall'effetto dell'alcool e diciamocelo sinceramente, per mia fortuna, senza dovervi trovare l'indomani mattina sdraiati fuori dalla porta del retro della mia bella taverna senza che voi ricordiate nemmeno chi siate.
Come sapete, quando determinate merci solcano le pesanti porte in legno di quercia vessato dagli anni della mia taverna, non posso esimermi dall'offrirle  a voi miei commensali che mi porgete orecchio e ai miei tavoli trascorrete del vostro prezioso tempo in mia compagnia.
Questa opera è frutto di intenso lavoro e ricerca, perché come ogni buona accoppiata deve avere il suo perfetto equilibrio anche questa non ne fa a meno.
Al termine di ognuno del grandi classici usati come base per gli shot una accurata scelta di divertenti brani musicali e di citazioni improbabili da abbinare con grande capacità, ma soprattutto a rendere meritevole questo equilibrio perfetto è la ricerca di curiosità per ogni singola base del drink. Questa è senza dubbio la goccia di dolcezza o sapidità necessaria per giungere in fondo al vassoio e rendersi conto solo in quel momento che malauguratamente quest'ultimo oramai è vuoto.
Sorrido beatamente a chiunque di voi mi stia guardando con aria dubbiosa e vi porgo il primo shot io stesso sperando che decidiate di provare da voi i successivi e chissà che questi non vi portino magari a provare ad assaggiare nuovamente anche gli ingredienti classici da cui sono nati. Spero di non avervi tediati oltremodo e vi ringrazio per la pazienza e il tempo dedicatomi anche questa sera miei carissimi ospiti, così come ringrazio particolarmente Alessandro e Francesco, creatori di questo menù tutto da gustare.
Rubandovi solo un po' di tempo ancora vi rammento che in qualità di vostro Oste sono sarò sempre grato qualora desideriate lasciare un buon commento qui sotto nella bacheca. 
Prima di chiudere anche questa stasera voglio ricordare a voi tutti che rimarrò sempre a vostra disposizione per cercare di servirvi il meglio e solo il meglio tra quelli che sono i boccali della cultura fantasy, dei grandi classici horror o della fantascienza, ma cercando di non tralasciare anche novità; che chissà possano diventare grandi annate in futuro o nella peggior delle situazioni del buon aceto. 
Spero col cuore che possiate lasciare la taverna sazi e soddisfatti e spero altrettanto di vedervi tornare un’altra volta, magari in compagnia di qualche nuovo ignaro cliente, a sorseggiare in mia compagnia qualche nuova prelibatezza.
E anche per oggi questo è tutto signore e signori, e mentre la Taverna Folle anche per questa sera chiude i suoi battenti, il vostro Oste vi ringrazia per la pazienza e per l'attenzione a lui concessa e vi augura un felice proseguimento di serata; almeno fintanto che le porte non riapriranno per potervi rivedere qui per un nuovo e indimenticabile bicchiere.
Se vi siete persi le precedenti degustazioni non dimenticatevi di recuperarle, perché un buon bicchiere non guasta mai, e per quanto riguarda noi miei cari avventori, vi aspetto sempre alla stessa ora venerdì prossimo.
E non dimenticate: Lasciate che la follia vi inebri.



Nessun commento