La Taverna Folle # Speciale 01: Ristrutturiamo il Fantasy




Bentornati miei carissimi ospiti, in quella che è senza alcun dubbio la miglior Taverna Folle di tutti i regni. 


Ah dite che forse è troppo presuntuosa come definizione?

Come cosa significa di tutti i regni?


Davvero non credete che questa sia la miglior Taverna e che il vostro Master Folle sia il migliore e più affascinante e affabile Oste di tutti i regni ? 

D’accordo, d’accordo, calma, calma miei carissimi commensali, accomodatevi e lasciate che oggi in questa serata del tutto particolare sia cantore dei vostri dubbi e delle vostre perplessità.


Non ci sono i tavoli? 


Ah sbadato Oste che son io, ovviamente oggi la Taverna Folle è chiusa per le consuetudinali ristrutturazioni e pulizie di stagione e di conseguenza i tavoli ed alcuni orpelli, come i candelabri in ottone che ci osservavano ogni sera illuminavando dal soffitto il salone, sono stati rimossi per poter essere restaurati e puliti.

Quindi dicevamo … Come dite?


Per quale motivo siete venuti questa sera se la Taverna è chiusa ed il vostro bellissimo Oste non ha una degustazione da offrirvi?


Ma ovviamente per la buona compagnia che vi offre il vostro umilissimo Master Folle, ma soprattutto per illuminarvi su quelli che sono i dubbi che fino ad ora ho lasciato che balenassero nella vostra mente!

Ho lasciato che gli sgabelli in legno ricavato da antichi alberi secolari rimanessero per farvi accomodare, avendo fiducia e convinzione che sareste stati anche questa sera miei ospiti, ed anche se non assaporeremo qualche particolare squisitezza esotica, state tranquilli miei fedeli cari che non vi lascerò mai a bocca asciutta. 

Preparate le vostre gole per della fantastica birra marcata Taverna Folle, e afferrate saldamente le pinte mentre questa sera il vostro Oste vi introdurrà a quello che finora non avete probabilmente mai affrontato veramente: il genere fantasy.

Si si, vi sento chiaramente con le vostre affermazioni colme di saccenza mentre mi inveite pieni di voi e della vostra misera conoscenza basata su qualche maghetto dalla bacchetta facile, qualche drago o qualche armata di non ben identificata entità da qualche parte oltre qualche fantomatica barriera. 

Io sono il Master Folle, sono l’Oste di questa Taverna Folle, ed è con inimmaginabile arroganza che lascerò che la mia profonda erudizione vi pervada assieme alla freschezza di quelle meravigliose pinte di birra che sotto questo caldo chiaror di luna vi offro.

Sotto questo tetto a chieder rifugio e riparo nonché un pasto, o semplicemente una storia o un consiglio son passati innumerevoli individui, da grandi avventurieri ad eroi, da bardi a cantori di corte, da capitani di ventura a generali di grandi armate. 

Ognuno di esso, indipendentemente da età, sesso, razza, è stato un incontro meraviglioso, ed è per questo motivo che è importante che voi miei cari avventori, capiate cosa sia il fantasy, da dove origini e perché dimenticarsi di queste basi porti poi a considerare capolavori opere attuali che in realtà non sono nemmeno lontanamente paragonabili o associabili al genere definito, per l’appunto, fantasy.

Il fantasy nasce da profonde radici di origine mitologica e si sviluppa fin dalle sue prime ore di vita tramite quelli che sono probabilmente i primi suoi primi veri eroi che, ignari, ne hanno orgogliosamente portato lo stendardo, appellati con il nome di poemi cavallereschi e di  letteratura epica cavalleresca, come a voler citare un esempio il ciclo bretone o arturiano, il ciclo scandinavo di Beowulf o la stessa Epopea di Gilgamesh.

Ma queste radici cominciarono a spuntare dal terreno creando quello che divenne il tronco reggente delle folte chiome di quel mastodontico Yggdrasill dalle infinte fronde chiamato fantasy, grazie a colui che, creando ex novo una sua mitologia assieme a una sua serie di lingue, definì il fantasy epico un vero e proprio nuovo genere.

Parliamo del padre de “ Il Signore degli Anelli”, che diventò pilastro di quello che oggi è il genere, grazie alla risonanza e alla forza della sua opera, ma non fu il primo autore di quello che potremmo considerare il fantasy moderno, poiché anche altri scrittori in quel periodo furono nutrimento per questo arbusto che stava nascendo.

Autori come R.E. Howard creatore di “Conan il Barbaro”, o H.P. Lovecraft furono catalizzatore e nutrimento a quella pianta che forte di evocative narrazioni e descrizioni così vivide da renderle al limite del reale portarono al rafforzarsi quell’arbusto.

E dopo che l’arbusto oramai fu a tutti gli effetti un solido tronco riconosciuto da chiunque a seguito delle lettere a fuoco incise su di esso da Tolkien, molti furono i rami che verso il cielo nacquero anelando nuove vette, espandendosi nelle più svariate direzioni, andando a creare così vari sottogeneri, più o meno distanti dalla concezione originaria del loro tronco.

Il tronco venne comunemente ribattezzato con l'appellativo di High Fantasy, per distinguerlo dalle fronde più giovani e che con maggior forza si distanziavano dalle radici. 

Ognuna di questi singole fronde può essere affascinante o tediosa al pari dei vostri più disparati gusti in merito, per tal motivo non vorrei ora soffermarmi ulteriormente ed addentrarmi troppo nella chioma di questo immenso albero, anche perché per ogni ramo state certi miei cari che potremmo bere per una serata intera (e chi non dice che magari non sarà così in un futuro?).

Ciò che accomuna però ognuno di questi generi, passando dall’High Fantasy al Low Fantasy, è la capacità descrittiva e la struttura solida di ogni opera degna di tale nome. Una mitologia sfruttata e creata o riarrangiata senza lasciare palesi buchi in cui perdersi durante la lettura, un corretto svolgimento degli eventi secondo un uso altrettanto corretto di quella cosa oramai persa dai più chiamata TEMPO.

La caratterizzazione dei personaggi, e non parliamo solo del protagonista, che oramai deve essere solo obbligatoriamente in un determinato modo, altrimenti ORRORE (vabbè di questo è meglio parlarne un’altra birra), ma i co-protagonisti, gli antagonisti, e di tutti coloro che nel libro ne fanno da motore.

Per non parlare della loro evoluzione e della loro crescita non solo a livello fisico, ma soprattutto, mentale e introspettiva, che trasforma l’opera non solo in una semplice lettura, ma ad un livello più profondo, monito e spunto di riflessione per il lettore.

Metafore e allegorie che aiutino e insegnino, che possano migliorare un modo di affrontare l’ignoto di un mondo che fuori da questa bella Taverna Folle, è tutto fuorché sicuro o gentile.

Io sono il Master Folle, Oste di innumerevoli personaggi che ho avuto modo di servire e di cui ho avuto fortuna di ascoltare le storie.

Penso a quella volta in cui quel vecchio armato di bastone e pipa chiese da bere per lui e per il suo cavallo che trainava un carro pieno di fuochi d’artificio, finendo a bere cordialmente con un energumeno dai possenti muscoli proveniente dalla Cimmeria, mezzo imbrattato di quelle che sembravano frattaglie di qualche sorta. Quell’altra volta in cui Elfi danneggiarono il mio bel bancone a causa di un tafferuglio con un gruppo di nani assieme ad un altro elfo dalla carnagione decisamente più scura ma dai capelli argentei per una qualche ben non chiara ragione. E potrei andare avanti per ore ed ore e voi restereste qui ad ascoltare ogni singola storia, come allo stesso modo fu per me a suo tempo, quando mi trovai ad udirle a mia volta.

Perché è questo ciò che il fantasy ha come effetto principale quando viene scritto come si conviene, lascia che le pinte si svuotino senza rendersene conto, 

che il tempo appaia come fermo in un eterno istante dalla durata infinita, ma soprattutto, fa si che non se ne abbia mai abbastanza.

Bene signore e signori, ora è veramente giunto il momento in cui debba congedarmi per mettermi veramente al lavoro per pulire e rendere degna di voi avventori questa bella Taverna Folle. 

Come si confà per ogni serata, vi lascio a disposizione la bacheca qualora desideriate lasciare una vostra nota di qualsiasi genere desideriate.


E non dimenticate: Lasciate che la follia vi inebri.





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