Recensione-Review Party-Le campane di San Pietroburgo-Jessica Marchionne


 Ciao amici di PaperPurr oggi sono qui per recensire un titolo di Words Edizioni che è stata davvero una piccola sorpresa. Andiamo?
Viktor è solo un bambino quando riceve in dono dal fratello Ivan un diario, a suo dire, capace di realizzare tutto quello che vi viene scritto: è così che esprime il desiderio di diventare Zar. Ma la sua vita, nel pieno della prima grande guerra, è destinata a essere stravolta: viene venduto dal padre a uno strano uomo di nome Gavril, segnato dalla perdita di moglie e figli. Di loro gli resta solo un orologio fermo, che all’improvviso riprende a ticchettare con l'arrivo di Viktor. Quando Palazzo d’Inverno viene attaccato, però, tutto sembra perduto ancora una volta. Anni dopo, Viktor incontrerà Anastasia Romanov, e insieme a lei, dopo essere diventato Zar, riconquisterà la città fino all’avvento di Stalin. Ma ecco che, quando le campane di San Pietroburgo risuoneranno, il diario rivelerà ancora una volta la sua magia. E cosa ne sarà di Gavril, legato a quell’orologio che segna il tempo in bilico tra la vita e la morte?Nella Russia di Lenin e Stalin, della fierezza imperiale dei Romanov, tra la neve, le rose e il sangue "Le campane di San Pietroburgo" mescola realtà e finzione, storia e fantasia, in un intreccio ricco di avvenimenti e colpi di scena.

Amici mici di PaperPurr, quando ci è stato proposto questo titolo in blog sono letteralmente saltata dal divano inondando la chat di messaggi tipo IO IO IO SCEGLI ME ME LO FACCIO IO. Dovete sapere che nutro da anni la passione per la storia e la cultura russa per cui quando leggo Le Campane di San Pietroburgo non posso che gettarmi di faccia su un libro simile.

Questo titolo di Jessica Marchionne mescola egregiamente l'elemento fantastico (che ammetto di non amare) alla accuratezza storica.

La storia ci porta a conoscere il giovane Viktor,un tredicenne introverso che vive col ricco padre e tre fratelli. Tutti loro lo trattano con estrema freddezza ed indifferenza tranne suo fratello Ivan, soldato dell'esercito zarista. Quando la situazione precipita e Lenin prende il potere,il padre di Viktor decide di fuggire e per poter varcare i confini vende letteralmente Viktor a Gavril, un giornalista la cui famiglia è stata massacrata dagli uomini fedeli a Lenin. Solo un diario magico continuerà a legare Viktor ed Ivan. Un diario dove il ragazzo dovrò scrivere soltanto quando è felice poiché la magia che lo pervade non funzionerebbe se venisse usato nei momenti di sconforto e tristezza. Quando nella vita di Viktor irrompe Anastasia Romanova, la figlia perduta degli zar Viktor trova finalmente uno scopo per cui combattere. Uno sforzo che lo porterà al trono, come predetto dal magico diario, ma che lo allontanerà per sempre da Gavril, l'uomo che l'ha cresciuto come un padre.

Romanzo assai puntiglioso nella ricostruzione storica, ricco di incanto e nostalgia per il periodo “magico” della fanciullezza, quando credere nella magia è semplice come sorridere, vi strapperà più di qualche lacrimuccia specialmente nelle parti legate al rapporto tra il ragazzo ed il suo nuovo padre.

Purtoppo però devo dirvi che non sapremo mai il vero motivo dell'astio che Stepan nutre per suo figlio Viktor. L'autrice sceglie di non svelarlo e questo chiude in maniera un po' piatta un titolo che consiglio fortemente se anche voi vivete di steppe russe e balli alla corte degli Zar sognando di passeggiare sulla Neva nel periodo delle notti bianche.




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