In questo secondo episodio di questa rubrica, vorrei proporre qualcosa che
tocca un sempre maggior numero di scrittori: il self publishing.
Non sapete cos’è? Non è un problema, #parliamone insieme.
Secondo la Treccani (la fidatissima), self publishing è, o
una:
Forma di editoria che mette a disposizione degli autori una serie di servizi a pagamento, in particolare di tipo informatico, per produrre e promuovere le loro opere.
Oppure una:
Pubblicazione a stampa, edizione a proprie spese di un proprio testo, al di fuori dei circuiti dell’editoria tradizionale; autopubblicazione.
Insomma, un modo per fare da sé.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di tale pratica e,
soprattutto, i costi?
Vediamo innanzitutto i vantaggi:
- La pubblicazione è certa: non è una
casa editrice a decidere cosa immettere sul mercato, ma lo stesso autore,
quindi per quanti rifiuti il libro abbia ricevuto dai professionisti del
mestiere, entrerà comunque nel mercato editoriale.
- L’autore stesso si occupa delle strategie
di marketing, scelta da lui in modo autonomo, quindi priva di alcuna
imposizione.
- Modello con minori costi fissi, è
possibile arrivare a pareggio vendendo meno copie e le Royalties sono molto
elevate per ogni copia venduta (dal 30% all’80% del cover price contro il 10%
nell’editoria tra-dizionale)
- Si può
avere un ISBN italiano e la
registrazione del proprio libro, come accade con un editore
- Le
grandi piattaforme di self-publishing
offrono dei vantaggi concreti (e gratuiti) per la visibilità: per esempio
l’integrazione con i social network, il SEO (ottimizzazione per i motori di
ricerca), ma anche il grande traffico di utenti sul sito: man mano che il
self-publishing si espande, aumentano i vantaggi per tutti gli autori che usano
la piattaforma
Quindi è tutto bello e luminoso?
Assolutamente no.
È vero, si riesce a vedere il proprio libro pubblicato, la
copertina con il proprio nome sopra, ma (e il ma è bello grosso) una casa
editrice quando compra il tuo libro, scommette su di te, quindi ha un grosso,
enorme, smisurato interesse nel fatto che il tuo libro venda, venda bene e
venda tanto.
Questo vuol dire:
o
- Un lavoro di editing accurato e preciso
- Una copertina concepita da un illustratore professionista
- Un’impaginazione adeguata
- L’inserimento in una collana della stessa c.e.
- Una pubblicità smisurata
- Un lavoro di revisione dettagliato
- Una distribuzione consolidata
- Un rapporto pregresso con la tipografia
Questi servizi sono costosi e complessi e all’interno di una
casa editrice ci sono figure professionali esperte che se ne occupano.
Sono servizi che se un autore vuole fare da sé richiedono
molto tempo da parte sua e un investimento consistente.
Ed ecco qua la nota dolente: il self-publishing ha eliminato
quel filtro che era la selezione delle case editrici e delle agenzie
letterarie, utilissimo per separare dattiloscritti sì da dattiloscritti no.
Venendo a mancare questo processo di scarto, sul mercato sta
arrivando un numero sempre maggiore di opere, molte (troppe) delle quali sono a
malapena considerabili libri che tolgono spazio a quei lavori che potrebbero
avere successo, ma che vengono inglobati e risucchiati da quell’aumento spropositato
di lavori sul mercato (i numeri di testi pubblicati sono aumentati del 300%
rispetto agli anni ’80) e non hanno spazio per respirare e brillare.
Là fuori è pieno di autori che pensano che un correttore di
bozze, un editor, un impaginatore, un grafico, non siano necessari, sono solo
spese inutili e il loro lavoro è perfetto così, basta chiedere al proprio
cugino bravo in italiano alle superiori di darci un’occhiata ed ecco fatto! Revisionato
e pronto per il pubblico (sono poi spesso gli stessi autori che non accettano
le critiche), perché? Perché costa
tanto e capire che la qualità si paga è
sempre più difficile.
Un buon editor con partita iva può costare anche 20€ per
cartella (le solite 1800 battute spazi inclusi), un correttore di bozze anche 3€
a cartella (e solo correttore bozze, nessuna revisione), un impaginatore può
chiedere circa 2€ più copertina e l’illustratore può variare di molto,
raggiungendo facilmente 200-300€.
Ipotizziamo quindi il costo per un libro di circa 200
cartelle (quindi corto).
200*20=4000€ di editing
200*3=600€ di correzione bozze
200*2=400€ di impaginazione
Più altri 200€ di copertina.
Il costo finale arriva a 5200€ senza mettere in conto tutti
gli altri aspetti, come la pubblicità e la stampa.
È troppo? Vi affidate a un editor più economico e che
corregge anche le bozze e a un impaginatore che fa sconti? Giustissimo, ci sono
tantissimi professionisti con fasce di prezzo diverse (vedi solo il sito
Youcanprint.it, sito specializzato per i self e dai costi molto contenuti),
quindi non vedo perché no. Facciamo 2200€ per la semplice creazione del libro.*
Sono tanti, è una cifra che non tutti vogliono spendere. Ma deve
essere spesa. Così come una casa editrice investe su voi e sul vostro libro,
voi dovete fare altrettanto, dovete crederci, credete in voi stessi e nella
vostra creatura, credete che ci sarà un riscontro economico.
Ci sono stati diversi casi di self-publishing che ha avuto un successo enorme, come The Martian, diventato anche un successo cinematografico, e Storie della buonanotte per bambine ribelli.
Quindi, per concludere questa breve discussione sul self (ci
sarebbe ancora mooooolto da dire), io, me stessa e me medesima, personalmente,
a chi lo consiglio?
Agli esordienti che hanno un sogno e nessuno che crede in
loro, a chi conosce il potenziale della propria opera e vuole sfruttarla al
meglio, a chi è disposto a investirci tempo, passione e denaro per portare al
massimo il potenziale del futuro libro.
A voi sognatori, a voi scrittori, a voi appassionati, io
consiglio il self-publishing.
Quindi buttatevi, sempre, ma fatelo sempre con cognizione di
causa.
* sono prezzi indicativi per chi non ha idea se si parli di
decine, centinaia o migliaia di €, ci sono talmente tanti professionisti del
settore e talmente tante offerte che i prezzi e i preventivi possono variare e
anche di molto, non sono cifre che vanno prese alla lettera.
Giorgia Rambaldi Editor
Giorgia Rambaldi Editor
Articolo molto interessante complimenti :-)
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