Party review - Still di Kennedy Ryan

Sarò lì.Nella buona e nella cattiva sorte.Fino alla morte.Puoi contare su di me.Le promesse che la gente fa.I giuramenti che facciamo.Ipotesi del cuore.
L’emozione ci dice ciò che proviamo, ma la vita… la vita ha la capacità di immergerci in acqua bollente, far bruciare le nostre illusioni, mettere alla prova la nostra fede e le nostre convinzioni.Il fluttuare dell’amore è una farfalla, ma l’amore collaudato è un’ancora.
Per Grip e Bristol, l’amore è cominciato in cima a una ruota panoramica sotto le stelle.Ma quando quell’amore verrà messo alla prova, voleranno o cadranno?
Cari lettori e care lettrici oggi recensisco per voi “Still”, il secondo capitolo della serie “Grip” di Kennedy Ryan (se vi siete persi la recensione del primo libro potete trovarla qui).
In questo libro troviamo i nostri protagonisti alle prese con la storia d’amore più discussa in tutto il panorama statunitense: essere una coppia mista non è facile per Marlon – ovvero Grip – e Bristol, ma loro riescono comunque a godersi la vita insieme fatta di un amore sconfinato e tanta passione.
Per continuare la sua carriera universitaria, Marlon deve trasferirsi a New York e chiede a Bristol di seguirlo nonostante il lavoro della ragazza sia a Los Angeles dove si occupa di numerosi artisti dell’etichetta discografica di cui fa parte anche lo stesso Grip: Bristol accetta e i due vanno alla ricerca dell’appartamento che diventerà il loro rifugio per i successivi sei mesi. 
Da questo momento tutto cambierà e un turbinio di decisioni ed emozioni si abbatterà sui nostri protagonisti che dovranno difendersi e far valere il loro rapporto di coppia e dimostrare di poter affrontare qualsiasi cosa, anche quella che più potrebbe distruggerli.
Questo secondo capitolo tratta tematiche ancora più delicate rispetto al primo e apprezzo molto il modo in cui l’autrice ha saputo dare la giusta descrizione ed importanza agli eventi. A mio parere presenta un unico difetto, ovvero ci sono troppe metafore per descrivere le emozioni e le azioni dei protagonisti: capisco che avvalersi di questi paragoni possa aiutare il lettore a comprendere meglio la descrizione delle sensazioni, ma usarne in eccesso diventa ridondante e eccessivamente lungo, a volte può essere utile lasciare magari qualcosa in sospeso ed in mano all’immaginazione del lettore.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura l’autrice non si smentisce e conferma una scrittura pulita, scorrevole e alquanto piacevole alla lettura; mantiene l’uso della prima persona alternando il punto di vista di Grip a quello di Bristol per un quadro più completo e coinvolgente. Insomma un libro da manuale. Sono felice di aver avuto la possibilità di leggere questo secondo e conclusivo capitolo della serie e aver avuto la possibilità di vedere lo sviluppo di questi due fantastici personaggi.
Consiglio la lettura a tutti coloro che hanno voglia di leggere di un amore profondo ed intenso ma mai banale.
Alla prossima!
Giulia


Grazie alla Hope Edizioni per avermi fornito il file.

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