Il 27 di Angie. Febbraio: #DDLLettura





Bentornati al nostro appuntamento mensile insieme.
Mentre tutto il mondo è concentrato sull’emergenza del momento, il Coronavirus (se non si nomina almeno una volta, sembra di non abitare lo stesso pianeta), noi parliamo… be’, di libri.
Come molti di voi già sapranno, a inizio di questo mese è stato approvato il tanto discusso DDL Lettura anche al Senato.
L’abbiamo temuto, l’abbiamo aspettato e alla fine eccolo qui.
Vista la comune passione per questo mondo di carta, ho pensato che potesse essere utile a molti di noi fare il punto della situazione.
Dunque, vediamo brevemente insieme quali sono le novità introdotte in questa nuova legge.
Cinque sono i punti fondamentali:

1.      Ogni anno verrà nominata una “Capitale Italiana del Libro”, un titolo conferito dal Consiglio dei Ministri a una città del nostro bel Paese con la finalità di incentivare le iniziative, i progetti e le attività che mirino alla promozione della lettura. Inoltre, con il fine di coinvolgere le realtà locali, è prevista la stipula dei Patti Locali della Lettura. I comuni e le regioni potranno aderire a questi patti, coinvolgendo anche scuole, biblioteche o librerie, in modo da partecipare attivamente al Piano d’Azione messo in piedi a livello nazionale. Obiettivo? Provare ad aumentare i lettori abituali nelle proprie aree geografiche;
2.      Arriva il riconoscimento delle librerie di qualità. Presso il Ministero dei Beni Culturali verrà istituito un Albo delle librerie di qualità, al quale ogni libreria potrà iscriversi a condizione che soddisfi alcuni requisiti stabiliti con decreto del Ministro. Non saranno le catene ad essere insignite, ma la singola libreria, a prescindere dall’appartenenza o meno a una grande catena. Tale riconoscimento avrà una validità di 3 anni;
3.      100 euro per i cittadini italiani e stranieri economicamente svantaggiati: viene creata la Carta della cultura. Il funzionamento è simile al Bonus Cultura riservato ai 18enni. La carta sarà elettronica e potrà essere utilizzata solo entro un anno dal rilascio per l’acquisto di libri e e-book. L’idea è quella di consentire anche a chi sinora non ha potuto permetterselo di acquistare prodotti e servizi culturali, in quanto è lo Stato che contribuisce alla copertura di queste spese;
4.      Un ruolo importante tornano a rivestirlo le scuole, in un’ottica di sensibilizzazione dei più giovani a un’attività che non può essere obbligata, ma che al tempo stesso non può essere abbandonata: la lettura. Ogni scuola avrà dunque il compito di promuovere la lettura nell’ambito della propria autonomia. A tale fine, verranno individuate le scuole polo responsabile del servizio bibliotecario scolastico, con il compito di fare da perno per ogni progetto e attività proposto, inerente il mondo dei libri;
5.      Il tanto discusso tetto sugli sconti, che dal 15% del prezzo di copertina viene abbassato al 5%. Secondo quanto ha stabilito la normativa, la scoutistica al 15% sarà possibile solo per i libri di testo, mentre per tutti gli altri libri la regola sarà il 5%, con qualche dovuta eccezione. È infatti stata disposta la possibilità di effettuare sconti fino al 20% per un solo mese durante l’anno, purché non coincida con il mese di Natale e non interessi i titoli usciti negli ultimi 6 mesi.

Il punto certamente più discusso è quello relativo agli sconti, tasto dolente per tutti i lettori forti, i quali si vedranno aumentare la spesa media annuale anche di diverse decine di euro, in proporzione alla quantità di libri che sono soliti leggere. Pare, però, che sia plausibile aspettarsi una diminuzione generale dei prezzi di copertina, dato che gli editori hanno sinora dovuto tener conto della scontistica al 15% nello stabilire il loro prezzo, mentre adesso dovranno tener conto di uno sconto di due terzi inferiore.
L’obiettivo dichiarato è quello di eliminare la concorrenza “sleale” di grandi rivenditori come Amazon, permettendo anche alle piccole librerie indipendenti di respirare con una parificazione delle condizioni di partenza. L’incognita è se sia un aumento del prezzo per il consumatore finale un incentivo all’acquisto.
Di certo non sono da sottovalutare le iniziative di sensibilizzazione alla lettura, dai progetti agli eventi. Più se ne parla, più si potrebbero, in prospettiva, avere riscontri anche di natura economica.
Vedremo cosa accadrà con il tempo.
Intanto vi chiedo: voi cosa ne pensate? Vivete con ansia l’entrata in vigore della normativa nella sua interezza o siete più propositivi? Cosa ritenete ci sarà da aspettarsi nel prossimo futuro dal mondo del libro?



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