Bentornati al
nostro appuntamento mensile insieme.
Mentre tutto
il mondo è concentrato sull’emergenza del momento, il Coronavirus (se non si
nomina almeno una volta, sembra di non abitare lo stesso pianeta), noi parliamo…
be’, di libri.
Come molti di
voi già sapranno, a inizio di questo mese è stato approvato il tanto discusso
DDL Lettura anche al Senato.
L’abbiamo
temuto, l’abbiamo aspettato e alla fine eccolo qui.
Vista la
comune passione per questo mondo di carta, ho pensato che potesse essere utile
a molti di noi fare il punto della situazione.
Dunque,
vediamo brevemente insieme quali sono le novità introdotte in questa nuova
legge.
Cinque sono i
punti fondamentali:
1. Ogni
anno verrà nominata una “Capitale
Italiana del Libro”, un titolo conferito dal Consiglio dei Ministri a una
città del nostro bel Paese con la finalità di incentivare le iniziative, i
progetti e le attività che mirino alla promozione della lettura. Inoltre, con
il fine di coinvolgere le realtà locali, è prevista la stipula dei Patti Locali
della Lettura. I comuni e le regioni potranno aderire a questi patti,
coinvolgendo anche scuole, biblioteche o librerie, in modo da partecipare
attivamente al Piano d’Azione messo in piedi a livello nazionale. Obiettivo?
Provare ad aumentare i lettori abituali nelle proprie aree geografiche;
2. Arriva
il riconoscimento delle librerie di
qualità. Presso il Ministero dei Beni Culturali verrà istituito un Albo
delle librerie di qualità, al quale ogni libreria potrà iscriversi a condizione
che soddisfi alcuni requisiti stabiliti con decreto del Ministro. Non saranno
le catene ad essere insignite, ma la singola libreria, a prescindere dall’appartenenza
o meno a una grande catena. Tale riconoscimento avrà una validità di 3 anni;
3. 100
euro per i cittadini italiani e stranieri economicamente svantaggiati: viene
creata la Carta della cultura. Il
funzionamento è simile al Bonus Cultura riservato ai 18enni. La carta sarà
elettronica e potrà essere utilizzata solo entro un anno dal rilascio per l’acquisto
di libri e e-book. L’idea è quella di consentire anche a chi sinora non ha
potuto permetterselo di acquistare prodotti e servizi culturali, in quanto è lo
Stato che contribuisce alla copertura di queste spese;
4. Un
ruolo importante tornano a rivestirlo le
scuole, in un’ottica di sensibilizzazione
dei più giovani a un’attività che non può essere obbligata, ma che al tempo
stesso non può essere abbandonata: la
lettura. Ogni scuola avrà dunque il compito di promuovere la lettura nell’ambito
della propria autonomia. A tale fine, verranno individuate le scuole polo
responsabile del servizio bibliotecario scolastico, con il compito di fare da
perno per ogni progetto e attività proposto, inerente il mondo dei libri;
5. Il
tanto discusso tetto sugli sconti,
che dal 15% del prezzo di copertina viene abbassato al 5%. Secondo quanto ha
stabilito la normativa, la scoutistica al 15% sarà possibile solo per i libri
di testo, mentre per tutti gli altri libri la regola sarà il 5%, con qualche
dovuta eccezione. È infatti stata disposta la possibilità di effettuare sconti
fino al 20% per un solo mese durante l’anno, purché non coincida con il mese di
Natale e non interessi i titoli usciti negli ultimi 6 mesi.
Il punto certamente
più discusso è quello relativo agli sconti, tasto dolente per tutti i lettori
forti, i quali si vedranno aumentare la spesa media annuale anche di diverse
decine di euro, in proporzione alla quantità di libri che sono soliti leggere.
Pare, però, che sia plausibile aspettarsi una diminuzione generale dei prezzi
di copertina, dato che gli editori hanno sinora dovuto tener conto della scontistica
al 15% nello stabilire il loro prezzo, mentre adesso dovranno tener conto di
uno sconto di due terzi inferiore.
L’obiettivo
dichiarato è quello di eliminare la concorrenza “sleale” di grandi rivenditori
come Amazon, permettendo anche alle piccole librerie indipendenti di respirare
con una parificazione delle condizioni di partenza. L’incognita è se sia un
aumento del prezzo per il consumatore finale un incentivo all’acquisto.
Di
certo non sono da sottovalutare le iniziative di sensibilizzazione alla
lettura, dai progetti agli eventi. Più se ne parla, più si potrebbero, in
prospettiva, avere riscontri anche di natura economica.
Vedremo
cosa accadrà con il tempo.
Intanto
vi chiedo: voi cosa ne pensate? Vivete con ansia l’entrata in vigore della
normativa nella sua interezza o siete più propositivi? Cosa ritenete ci sarà da
aspettarsi nel prossimo futuro dal mondo del libro?
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