"Nel paese di Bla Bla" - Intervista all'autrice

Ben ritrovati, carissimi readers 💜

L'estate è esplosa, ma un angolino per la lettura rimane sempre libero, giusto? Perché i libri hanno questa speciale abilità di scaldarci in un giorno d'inverno e di offrirci un po' d'ombra quando il sole scotta troppo 💖

E' anche vero che durante le vacanze vogliamo distrarci con racconti frizzanti e magari divertenti, e io ne ho uno qui pronto 😂

Nelle scorse settimane ho parlato a lungo e con piacere di Nel paese di Bla Bla, il nuovo romanzo umoristico scritto da Beatrice Masci e edito da Sampognaro&Pupi; ne hanno parlato anche altri stupendi blog, in occasione dei due eventi di giugno che abbiamo dedicato all'opera 😍

Quindi sapete bene che si tratta veramente di un libro adatto al periodo estivo, perché vi farà sorridere mentre sorseggiate un cocktail sotto l'ombrellone o mentre vi godete la pace di un laghetto di montagna. E se rimarrete in città, vi farà ridere ancora di più perchè vi immedesimerete meglio nei personaggi 😁

Oggi però non sarò io a parlare del romanzo: finalmente è arrivato il momento di ascoltare la voce dell'autrice!

Beatrice Masci mi ha concesso questa bella intervista, soddisfando le mie curiosità sul libro e raccontandomi qualcosa della sua vita... Dentro ai social e al di fuori di essi 😀

Perciò lascio a lei la parola. La fondatrice del paese di Bla Bla è venuta in visita su Paper Purrr 😹




Ciao, Beatrice! Grazie per essere tornata da noi, è bello rivederti qui su Paper Purrr 💝

Ti andrebbe di fare due chiacchiere sul tuo nuovo libro, Nel paese di Bla Bla?

Nel romanzo abbiamo un capitolo in particolare dedicato al telefono, nel quale sottolinei la differenza tra la funzione originaria del cellulare (ovvero quella di portare la nostra voce ovunque) e la sua funzione attuale, che è estremamente più variegata. Posso chiederti qual è stata la tua reazione quando hai cominciato a usare un cellulare per la prima volta? Ti sei abituata subito oppure lo trovavi inutile all’inizio?
 
Con il cellulare è stata antipatia a prima vista. Acquistai il primo, un Motorola con l'antennina, quando iniziai a frequentare il mondo del giornalismo. Ho resistito a lungo, ma alla fine mi sono piegata alla necessità di essere sempre raggiungibile per ricevere le notizie. Ricordo una notte di telefonate dopo un incidente in una fabbrica che causò due morti. Potevano tranquillamente avvertirmi la mattina dopo, ma andò così. E fu solo l'inizio. La verità è che vivo il cellulare come un'intrusione nella mia vita. Ormai non se ne può fare a meno ma l'antipatia resta. Per questo, in genere, quando sono io a chiamare chiedo sempre se è un buon momento, visto che il cellulare ti segue anche in luoghi improbabili e la telefonata fastidiosa è sempre dietro l'angolo.
 
 
Uno dei personaggi della storia è un bambino di soli tre anni, che però sembra già abbastanza assuefatto alla tecnologia. Ma secondo te qual è la generazione che ha subito o subirà più nettamente le conseguenze (buone e cattive) dello straordinario sviluppo tecnologico degli ultimi decenni?
La generazione che nasce in un mondo già pieno di tecnologia e ne assorbe il linguaggio fin dall’infanzia… oppure quella che ha vissuto il cambiamento in età adulta, dovendo modificare il proprio modo di vivere?
 
Credo che le conseguenze peggiori le subiscono i ragazzi che non hanno vissuto il passaggio tecnologico. I loro fratelli maggiori e soprattutto i loro genitori hanno avuto problemi ad abituarsi, ma chi conosce solo i social e si rapporta con gli altri tramite una connessione internet non potrà mai sapere quanto può essere interessante, vero e istruttivo un rapporto ravvicinato. Uno studio recente sostiene che il divario di intelligenza tra adulti e ragazzi si sia ridotto. Non sarà perché gli adulti hanno vissuto anche il mondo pre-tecnologico e ora si cimentano anche con i social? Forse è proprio così.  La loro è una conoscenza ad ampio raggio, quella dei ragazzini purtroppo no. 
 
 
Oltre a essere una scrittrice, lavori anche come giornalista. E nel libro evidenzi il fatto che i social spesso possano essere utilizzati per diffondere false notizie (in modo più o meno cosciente). Quanta parte del tuo lavoro è invece dedicata alla raccolta e alla verifica delle informazioni e delle fonti, prima di scrivere un articolo?  
 
La verifica delle fonti è prioritaria. Sempre. Ormai le notizie viaggiano alla velocità della luce anche attraverso i social. Limitarsi a leggerle senza approfondire spesso causa danni anche irreparabili. Quante persone sono state messe alla gogna per un post pubblicato e rilanciato senza pensare alle conseguenze? Purtroppo la rete non perdona e ciò che si scrive resta. Il giornalismo è altro, deve essere altro. È verifica, approfondimento, certezza che ciò che si scrive arrivi da fonti certe. Di sicuro anche i social possono essere utili, a patto che poi le notizie reggano alla prova delle verifiche. Il giornalismo, a differenza dei social, non punta ad acchiappare consensi ma a informare. Questa è la sua missione. 
 
 
Al di là della serietà delle tematiche trattate, il tuo libro rimane una lettura frizzante, comica e “leggera”, perché i protagonisti del racconto sono i membri di una famiglia un po’ pazzerella. Anche le tue opere precedenti sono impostate su un tono scherzoso… Quanto è importante saper ridere e saper far ridere gli altri, secondo te?  
 
Chi è capace di ridere, di cogliere l'aspetto ironico degli avvenimenti fastidiosi, almeno non soffre di ulcera. Scherzo. Ci sono momenti in cui essere seri è necessario. Ma chi riesce a cogliere il lato comico delle disavventure fastidiose di sicuro riesce a ridimensionarle. Gli eventi non hanno mai una sola chiave di lettura. L'ironia è una di queste.  
 
 
Chi è il tuo personaggio preferito, e perché? A parte la protagonista, ovviamente 😊 
 
Perché salvi la protagonista? È pazza come tutti gli altri. Si crea, anzi, si fa creare dal figlio un profilo Facebook per controllare i pargoli e si ritrova in una storia virtuale con un palestrato. Uno che si chiama Manolo, oltretutto. Non mi pare tanto normale. Per quanto Manolo....  
Il mio personaggio preferito è...  Mica lo so, a dire il vero. Diciamo che lo sono un po' tutti. A patto che si frequentino a piccole dosi. Ecco. 
 
 
Allora parliamo proprio della protagonista! Ti piacerebbe averla come amica? Andreste d’accordo oppure ti metteresti le mani tra i capelli a causa di tutti i guai che combina?  
 
Mani tra i capelli di sicuro. È singolare, anche simpatica. Ma va assunta per brevi periodi. Altrimenti finisci nel suo vortice.
 
 
Ti ringrazio ancora di cuore per averci fatto compagnia oggi! Ti auguro tanta fortuna per tutto e ti do appuntamento alla prossima intervista… Intanto speriamo di non perderci nel paese di Bla Bla 😉
 
 
Non mi sento di parte a dire che questa è una delle interviste più interessanti, e allo stesso tempo più simpatiche, che abbia pubblicato 😁
In particolare mi sono sempre interrogata circa l'argomento della seconda domanda: l'avvento di Internet è stato una rivoluzione (parlo del fatto che la connessione sia arrivata in tutte le nostre case, potendo facilmente essere utilizzata da ognuno di noi... Lo so che Internet in sé esiste da molto più tempo 😅); e come ogni rivoluzione ha portato sconvolgimenti positivi e negativi. Ma chi sembra risentire maggiormente di questi ultimi? La generazione che si è trovata Internet tra capo e collo, oppure quella che nasce con il web nel DNA?
Beatrice ha dato la sua risposta, offrendoci anche delle ottime motivazioni. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere commentando questo articolo, oppure scrivendo un post sulla pagina Facebook di Beatrice (che trovate qui).
 
Vi lascio inoltre i link d'acquisto del libro, perché ormai credo abbiate capito che si tratta di un'opera da non perdere! Qui potete prendere la vostra copia su Amazon, mentre qui potete comprarla sul sito dell'editore.
Oppure potete sempre ordinarla nelle librerie fisiche 😉
 
Allora leggete il romanzo, seguite Beatrice per restare aggiornati su tutti i progetti legati al libro (le sorprese non sono finite! Torneremo dopo le vacanze con altri eventi 💙)... E godetevi una lunga, felicissima estate 🌞
 
Noi ci rivediamo alla prossima recensione! Stay bookish!
 
Elisa 🌸 
 

 

 

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