Perché il primo volume della trilogia “Captive Prince” è qualcosa di sensazionale e con questa recensione spero di incuriosirvi abbastanza da farlo entrare dritto dritto nelle vostre WL.
Titolo: Il Principe Prigioniero Genere: fantasy-storico
Autrice: C. S. Pacat
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Pagine: 242
Data di uscita: 28 giugno 2017
Prezzo: ebook: 4,49 € / cartaceo 11,40 €
Sinossi
Damen è un guerriero e un eroe per il suo popolo, nonché il legittimo erede al trono di Akielos. Ma quando il fratellastro si impadronisce del potere, Damen viene catturato, privato del suo nome e spedito a servire il principe di una nazione nemica come schiavo di piacere. Bellissimo, manipolatore e pericoloso, il suo nuovo padrone, il principe Laurent di Vere, rappresenta tutto il peggio della corte di quel paese. Ma all’interno di quella letale ragnatela politica niente è come sembra, e quando Damen si trova, suo malgrado, invischiato nelle macchinazioni per il raggiungimento del potere, è costretto a collaborare con Laurent per sopravvivere e salvare la sua casa. Per il giovane condottiero, a quel punto vige una sola regola: non rivelare mai, in nessun caso, la propria identità, perché l’uomo da cui dipende è anche colui che, più di chiunque altro, ha motivo di odiarlo…
Già la trama è qualcosa di accattivante, non trovate? Qui c’è tutto, dalla storia d’amore (la benzina che da il giusto ritmo a questo magnifico romanzo), all'azione tipica dei libri fantasy, all'intrigo e alla suspense, così magistralmente mixati da offrire al lettore un’atmosfera in grado di tenerlo con gli occhi incollati alla pagina.
Damen e Laurent, i protagonisti, sono agli antipodi, il nemico, o almeno così si presentano fin dall'inizio. Ognuno di loro è nato e cresciuto imparando l’odio verso il popolo avversario, mirando alla conquista e alla vittoria. Non c’è lo spiraglio di pace nei loro cuori, solo sospetto e rancore, soprattutto in quello di Laurent, ferito in maniera indelebile dal sangue reale degli Akielos.
Eppure, pagina dopo pagina le cose cambiano, si modellano, si plasmano con un’armonia incredibile che, credetemi, vi farà amare ogni dettaglio di questa storia e dei suoi personaggi.
Come ho detto prima si tratta di un fantasy a tutto tondo e non esclusivamente di una storia d’amore (nonostante questo sentimento, nelle sue varie sfaccettature, sia importante).
L’autrice descrive il castello di Vere e il suo popolo con così tanti dettagli da darti l’impressione di trovarti lì, prigioniera insieme a Damen e all'oscuro di quello che sia accaduto ad Akielos e alla famiglia reale. L’atmosfera è esotica, gli usi e costumi così insoliti da non dare mai il tempo al lettore di annoiarsi, nemmeno durante le descrizioni.
Non saprei dire chi sia stato il mio personaggio preferito. Forse in questo primo libro direi Damen, così coraggioso, leale a dai sani principi da rappresentare l’incarnazione dell’eroe per antonomasia. Avendo già letto gli altri libri, però, mi riservo il diritto di ritrattare qualcosina. Perché, anche qui, Laurent è sublime. Un principe che brilla di luce propria ma che dentro di sé ha un non so che di oscuro, irrisolto e solo leggendo si potrà scoprire di più sulla sua storia.
Ecco, “Il Principe Prigioniero” (e non è così scontato chi sia il principe in questione) è un romanzo che deve essere letto nella sua interezza perché, credetemi, una trama così è davvero imperdibile.
Per quanto si faccia attenzione ai dettagli, la sorpresa è dietro l’angolo, la macchinazione, il sospetto, l'odio, la passione… tutto ben orchestrato, lasciandoti a bocca aperta e con l’insaziabile bisogno di aver il seguito tra le mani.
Nessun commento