È uscito da poco il terzo e conclusivo capitolo della trilogia dei draghi e dei vichinghi: Dragon Trainer (o in lingua originale, How to train your dragon), della Dreamworks.
L’isola di Berk è abitata da 300 anni da un villaggio di
vichinghi. 300 anni passati a combattere i draghi.
Perché a Berk i draghi sono un problema serio, attaccano,
uccidono, bruciano e rubano il cibo.
Qui comincia la nostra storia, durante uno dei soliti
attacchi dei draghi. Il villaggio intero sta combattendo per proteggere il
bestiame, tutti, tranne Hiccup.
Hiccup (nome che in italiano significa singhiozzo) ha 15
anni e, al contrario di tutti gli altri nel suo villaggio, è piccolo, mingherlino
e totalmente imbranato. Non ha la minima forza fisica e davvero poca
apprensione allo scontro fisico. Il suo dovere all’interno del villaggio è
quello di lavorare come fabbro assieme al suo mentore Scaracchio, vecchio
vichingo privo di una gamba e di un braccio.
Ma Hiccup vuole dimostrare a tutti che non è solo uno
scricciolo da difendere, che anche lui può essere un vichingo uccisore di
draghi, così, grazie alle sue straordinarie abilità di inventore, crea una macchina
spara reti che catturerà un drago per lui.
Hiccup ambisce alla tanto agognata Furia Buia, razza di
drago tra le più rare, misteriose e pericolose, tanto che nessuno l’ha mai
vista.
Così come nessuno vede il ragazzo colpirne una con la sua macchina,
ma tutti vedono l’Incubo Orrendo che lo insegue e che dà fuoco al villaggio,
drago dalle lunghe zanne e con la cattiva abitudine di darsi fuoco.
Imbarazzato dall’ennesima delusione causata a suo padre,
Stoik l’Immenso, capo villaggio e temutissimo ammazza draghi, e dalle prese in
giro degli altri ragazzi del villagio, Moccicoso, Lisca di Pesce, Testa Bruta e
Testa di Tufo (gemelli) e Astrid, Hiccup va nella foresta a cercare il drago da
lui abbattuto, così da poterlo uccidere e dimostrare la sua reale “vichingaggine”
al padre e ai compagni.
La Furia Buia appare maestosa nonostante la rete che la
blocca, nera come la notte e sinuosa, Hiccup la guarda, quasi reverenziale, poi
afferra il pugnale pronto a uccidere la creatura.
Però non ce la fa.
Hiccup slega il drago, che nonostante possa ucciderlo lo
lascia andare (dopo averlo spaventato per bene).
Da lì inizia a frequentare il drago, a studiarlo. Mentre Scaracchio
addestra la nuova generazione (tra cui il ragazzo) alla guerra contro i draghi,
Hiccup ne frequenta di nascosto uno.
Scopre che le Furie Buie hanno i denti retrattili e che
inizialmente appaiono sdentate (da qui il nome del drago nero).
Impara che un drago con la coda ferita non vola, scopre quindi che Sdentato non se ne è ancora andato a causa della coda mutilata dalla
ferita. Hiccup gli crea così una protesi in grado di funzionare solo con un
pilota che la manovri. Volando con Sdentato, impara molte altre cose sui draghi.
Scopre che esiste un tipo di erba in grado di ipnotizzare i
draghi (stile erba gatta), che mangiano qualsiasi tipo di pesce tranne l’anguilla, da loro odiata ferocemente, hanno un punto nel collo che, se adeguatamente grattato,
addormenta ogni tipo di drago.
Sfruttando così i suoi trucchi, diventa il migliore del
corso anti drago senza aver bisogno di usare la violenza, attirando su di sé l’ammirazione
del villaggio e l’invidia di Astrid, che lo spia per capire qual è il suo segreto.
Hiccup però come migliore del corso, deve uccidere un drago
davanti a tutti, così progetta di scappare con Sdentato. Lui non è un ammazza
draghi, finalmente lo ha accettato.
Astrid però scopre il drago e Hiccup, per impedirle di
andare a rivelare tutto agli altri vichinghi, le mostre le bellezze di
Sdentato.
Insieme trovano così, per errore, il nido dei draghi e
scoprono che tutte le razzie compiute servono per nutrire il loro capo: un
drago immenso, grande quanto una montagna e terrificante.
Hiccup però ha altri problemi da affrontare: la prova
finale. Deciso a dimostrare a tutti che i draghi non sono pericolosi, affronta
un Incubo Orrendo disarmato, ma Stoik, preoccupato e arrabbiato dalla decisione
del figlio di avvicinarsi a un drago disarmato, sbatte con forza il martello
sulla gabbia e il drago impazzisce a causa del rumore. Sdentato sente il
pericolo e, preoccupato per quell’umano che ormai considera un amico, si
precipita ad aiutarlo, venendo così catturato da Stoik che, apprendendo che solo
un drago può trovare il nido dei draghi, lega Sdentato per farsi condurre alla
sua tana. Stoik è deluso da quel figlio che per l'ennesima volta non si è dimostrato degni di essere un vichingo, anzi, ha tradito tutto il villaggio alleandosi con un demone sputafuoco.
-
Tu non sei un vichingo. Tu non sei mio figlio.
Hiccup è disperato, ha perso suo padre, il suo villaggio, il
suo migliore amico. Prima non era nessuno, ora è un reietto.
Astrid lo spinge a capire cosa lo lega così a sdentato, gli
fa notare di essere stato sì il primo vichingo a non aver voluto uccidere un
drago in 300 anni, ma anche il primo a cavalcarne uno.
Hiccup raduna quelli che sono diventati i suoi amici, i
ragazzi del villaggio e, usando i draghi per l’addestramento, partono a salvare
Sdentato dagli umani e i propri genitori dal mastodontico drago.
Qui si scatena una feroce battaglia tra Hiccup, sdentato e
la creatura.
I due sono affiatatissimi, ma il drago è gigantesco e questo
gioca a suo favore.
Quando finalmente viene sconfitto, il suo corpo brucia in un’enorme
vampata di fuoco incandescente dentro cui Hiccup e Sdentato cadono in pieno, ma
se il drago è ignifugo, il ragazzo no.
Tutti temono che sia morto, soprattutto Stoik, il quale per
la prima volta in vita sua ha capito il reale valore del ragazzo.
Ma Sdentato lo ha protetto, gli ha fatto scudo col suo
corpo, restituendo al padre il ragazzo vivo, ma mutilato.
“Vivo, me lo hai riportato vivo!”“Beh, quasi tutto”
Hiccup ha perso una gamba, ma ha creato un’alleanza tra il villaggio di Berk e i draghi, ora non più rivali ma amici che vivono al villaggio insieme agli umani, rendendo Berk l’unico luogo in cui draghi e umani vivono assieme.
Negli anni Hiccup diventa il degno erede di Stoik: intelligente, carismatico, arguto, sempre sprovvisto di particolare forza
fisica, compensa con la ragione questa sua mancanza.
Sfrutta le sue sempre maggiori conoscenze sui draghi per
inventare nuove cose, come una spada incendiaria che funziona con il gas dell’Orripilante
Bizippo, drago a due teste in cui una sputa il gas, l’altra gli dà fuoco (è la
razza che cavalcano i gemelli testa di Tufo e Testa Bruta, una testa ciascuno),
armature ignifughe usando le squame della muta, tute alari e quant’altro.
Ma Berk non è in pace, mai. La fama di isola dei draghi gira
e nemici da ogni parte sbucano sempre.
Uno di questi è Drago, cacciatore di draghi mutilato da uno
di loro, lo stesso che sterminò la sua famiglia, uomo che usa i draghi per
combattere i loro simili, comanda con la forza e la paura un enorme alfa, drago
della stessa razza che 5 anni prima aveva quasi ucciso Hiccup in grado di
comandare con il semplice pensiero tutti i draghi in vicinanza. Lui porta Sdentato a uccidere Stoik, morto subito dopo aver ritrovato l’amore della sua
vita, la madre di Hiccup: Valka, scappata 20 anni prima per proteggere i
draghi, donna forte e temeraria, con una passione per quelle creature, un fisico esile e molto
saggia (da lei Hiccup ha preso il suo carattere).
Sarà solo grazie a Sdentato e all’amore che prova per Hiccup
se Drago verrà sconfitto. La Furia Buia infatti, per proteggere il suo
cavaliere, si libera dell’influsso malefico dell’alfa di Drago, diventando a
sua volta un alfa e scatenando i draghi verso l’esercito del cacciatore.
L’anno dopo appare Grimmel, cacciatore di Furie Buie deciso
a uccidere Sdentato, ultima Furia Buia libera. Per farlo sfrutterà una Furia
Chiara, sottospecie bainca della Furia Buia, per attirare il drago e ucciderlo.
Anche lui fallisce, ma Hiccup, ormai capo tribù, deve
prendere una decisione.
I draghi non saranno mai al sicuro finché staranno coi
vichinghi. Sono troppi e loro non sono né in grado di ospitarli tutti né di
proteggerli.
Così prende la decisione più terribile della sua vita:
conduce i draghi verso un mondo nascosto e segreto, un mondo in cui potranno
vivere al sicuro.
Libera Sdentato dalla sua coda governabile solo da Hiccup e
gliene costruisce una nuova, che sarà in grado di usare anche solo e lo lascia
andare, insieme alla Furia Chiara a cui si è legato.
I draghi sono spariti, di loro resta solo il ricordo e le
leggende.
Passano gli anni. Hiccup è adulto e padre di famiglia.
Vuole fare conoscere ai figli suoi e di Astrid cosa loro
hanno protetto.
Raggiunge l’ingresso del nascondiglio dei draghi e, quasi
come se lo sapessero, Sdentato e la Furia Chiara sono lì fuori con i loro 3
cuccioli maculati.
Inizialmente Sdentato non lo riconosce, è ostile, deve proteggere
la compagna e i cuccioli, ma appena capisce chi è scoppia di gioia. È il suo
amico, il suo Hiccup, insieme si concedono un ultimo volo assieme alla
rispettiva prole e compagne. Sono di nuovo insieme, ma non per molto.
I draghi devono rimanere protetti, devono rimanere nascosti perché
il mondo è troppo pericoloso per loro, l’umanità non è pronta ad accoglierli.
La loro memoria però deve rimanere intatta, perché un giorno,
forse fra un anno, forse fra mille, il mondo sarà pronto, e allora draghi e
umani vivranno di nuovo insieme.
Questa si potrebbe chiamare una storia di amicizia e di
coraggio, ma è molto, molto di più.
Hiccup nel primo film è come tanti ragazzi: solo, incompreso,
sembra quasi una nullità ma, come disse Einstein, se si giudica un pesce dalla
sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a
credersi stupido e questo succede così come a Hiccup anche a tanti di noi.
Hiccup è estremamente intelligente e saggio, con un animo
sensibile che però vive in un villaggio in cui tutto ciò che conta è avere i
muscoli per poter uccidere i draghi. Intelligenza e sensibilità non hanno
spazio a Berk.
"Il punto è che devi smettere di sforzarti di essere quello che non sei."
"Io voglio soltanto essere uno di voi."
Quanti di noi si sono trovati in queste situazioni? Quanti
noi sono pesci giudicati per l’abilità di arrampicarsi?
Hiccup ci mostra come basta arrivare al cuore delle cose per
cambiare la situazione, come credere in se stessi e come la diversità non sia
un ostacolo.
Sdentato era un nemico perché era stato abituato a
considerarlo tale, ma conoscerlo, vederlo davvero lo ha reso il migliore alleato
che un uomo possa desiderare.
La colonna sonora di John Powell è qualcosa di straordinario
che accompagna tutta la trilogia, è dolce, è profonda, è potente ed è
essenziale. Senza quella il film avrebbe perso metà della sua magia.
Il momento in cui Hiccup lega definitivamente con Sdentato
scioglie il cuore ogni volta. Sdentato arriva ad imitare il ragazzo, disegnando
per terra con un tronco così come il ragazzo aveva fatto con un rametto. Hiccup capisce che forse, solo forse, il drago non lo
vede più come un nemico. Lui gli si avvicina, allunga una mano per toccargli il
muso, ma si ferma, temendo di venire rifiutato come era sempre stato rifiutato
dal resto del villaggio, ma Sdentato non lo rifiuta, anzi lo accoglie,
sporgendo il muso verso la sua mano per toccarlo per primo. Hiccup si scoglie
in un sospiro commosso, stupito da quel drago che doveva essere un crudele
assassino, ma che invece si rivela essere un enorme pipistrello con
atteggiamenti da gatto (sono questi due infatti gli animali a cui la Dreamworks
si è ispirata per creare il drago).
- Tutto quello che sappiamo su di voi è sbagliato
Il parallelismo gamba-coda è palese, evidente. Così come
Sdentato ha perso metà della sua coda, Hiccup ha perso una gamba, ma queste
mutilazioni non sono di ostacolo né ad uno né all’altro, ma li lega ancora di
più.
Il legame padre-figlio raccontato non è lieto. È complicato,
i due sono divisi dal carattere incompatibile e ogni passo fatto in avanti da
uno dei due verso l’altro è impacciato, riservato, faticoso.
Stoik rivede nel figlio la moglie scomparsa, Hiccup vede nel padre un modello irraggiungibile che proietta un'ombra da cui è impossibile uscire.
Stoik rivede nel figlio la moglie scomparsa, Hiccup vede nel padre un modello irraggiungibile che proietta un'ombra da cui è impossibile uscire.
Hiccup non riesce a compiacere Stoik come vorrebbe, Stoik
non riesce a capire il figlio.
Iconico è il momento dell’addio ai draghi. Hiccup allunga la
mano per toccare il muso di Sdentato, esattamente come era accaduto 6 anni
prima, l’inquadratura riprende i due legati in quel momento come la prima volta,
ma questa volta non si uniscono, si separano. Hiccup allontana la mano e lascia
andare il suo migliore amico. Per sempre.
Perché c’è sacrificio in questa storia, che lascia un finale
dolce-amaro allo spettatore.
Ma c’è anche tanta leggerezza in questa trilogia. Hiccup è
sagace e ironico, sempre pronto alla battuta,
"Non è tanto l'aspetto esteriore, è quello che hai dentro che lui non sopporta."" Grazie di questa sintesi illuminante
i suoi amici sono uno diverso dall’altro: i gemelli sono
insopportabili e terribilmente stupidi, litigano in continuazione per qualsiasi cosa per il semplice gusto di farlo; Testa Bruta vuole essere più fastidiosa
del fratello, arrivando a rimanere bloccata dal nemico e a liberarsi a furia di
chiacchiere (secondo lei). Pensa di essere molto avvenente, rifiutando le
avance di Moccicoso e Lisca di Pesce. Il fratello è altrettanto stupido,
arrivando a non accorgersi della sparizione della sorella nonostante condividano
un drago, pensa di essere un grande guerriero,
ma rifiuta il dolore.
Moccicoso è il più basso del gruppo e ha grossi problemi di
inferiorità dati da ciò, vuole essere il secondo di Hiccup, ma a conti fatti è
un guerriero piuttosto impacciato, più fumo che arrosto.
Lisca di Pesce è tanto dolce quanto enorme, al punto di fare da babysitter
al cucciolo del suo drago e portarselo ovunque. È ossessionato dalle
statistiche, conosce a memoria ogni caratteristica dei draghi ed è l’analista
del gruppo (a lui si affidano per capire come affrontare un drago sconosciuto).
Astrid è la più forte della banda, quella che ha più
padronanza delle armi e la più agguerrita, è la compagna di Hiccup (alla fine
del terzo film diventa sua moglie) ed è la spalla su cui il ragazzo si appoggia
quando tutto sembra andare male.
Insieme sono la nuova generazione di Berk e, tra siparietti
comici e potenziali tragedie mancate, combattono insieme per proteggere il
villaggio e i draghi.
Sono una grandissima fan della Disney, amo alla follia
quella casa di animazione, ma c’è una cosa che la Dreamwork è riuscita a fare
con Dragon Trainer che la Disney non è riuscita a fare con nessuno dei suoi
lavori: mantenere una qualità altissima per tutti e tre i film. In questa
trilogia non c’è un film brutto, o meno bello (certo, le preferenze rimangono,
ma sono soggettive), il lavoro è epocale da primo all’ultimo fotogramma.
Dragon Trainer fa piangere, fa ridere, fa pensare e ci dà
speranza. Perché se un imbranato come Hiccup è riuscito a diventare il più
grande capovillaggio mai esistito, perché noi non possiamo essere ciò che
vogliamo?
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