"La libertà figlia del Diavolo" di Ilaria Vecchietti (Recensione + Intervista)

 Buongiorno, tesori 💜

Come procedono le vacanze? Quest'anno non c'è molto da fare, lo so, ma spero comunque che siate riusciti a passare un bel Natale 😉

E anzi, proprio durante queste vacanze abbiamo tutti più tempo libero da dedicare alla lettura, perciò non perdiamo tempo e cominciamo subito a parlare del libro di oggi.

Innanzitutto vi presento l'autrice Ilaria Vecchietti, che forse conoscerete anche grazie al suo blog Buona lettura (se volete dare un'occhiata, lo trovate qui): anch'io sono entrata in contatto con Ilaria per via del sito e poi ho scoperto in lei una ragazza molto dolce, una buona amica... e una scrittrice con un ottimo potenziale 😊

Quindi è con grande piacere che recensisco il suo libro, ringraziandola per avermene regalato una copia e scusandomi anche pubblicamente per il ritardo con cui arrivo 😅

 

 


 

Il romanzo si intitola La libertà figlia del Diavolo (qui per l'acquisto del digitale, e qui per il cartaceo), ed è un fantasy davvero particolare dato che vede protagoniste non le "solite" creature magiche ma niente meno che gli Dei dell'Olimpo! Nella storia troviamo infatti personalità come Apollo, Ecate, Ade, Demetra e Poseidone, nomi di sicuro familiari a chiunque abbia studiato un po' di mitologia dell'Antica Grecia (o abbia visto qualche puntata di Xena); e tuttavia l'ambientazione generale è contemporanea, il che ci permette di vedere un Ade novello James Joyce nell'Irlanda degli anni '60 (beh mica tanto visto che Joyce è morto nel '41, ma insomma avete capito cosa intendo 😂), e i suoi nemici impegnati a insultarsi con un linguaggio che difficilmente troveremmo in un poema epico.

Si tratta di un grande punto a favore del libro, perché Ilaria ha saputo applicare un espediente narrativo parecchio in voga (la trasposizione nel presente di personaggi e creature immaginari e/o appartenenti a tempi lontani) a un contesto finora rimasto abbastanza inesplorato: i suoi Dei non perdono la nobiltà che li ammantava nei racconti mitologici, ma vengono calati in un contesto che li mette alla prova e li trasforma.

Per carità, siamo abituati a vedere le divinità olimpiche a contatto con il mondo dei terrestri: ciò accade negli stessi poemi omerici e nelle antiche leggende, perché se ci pensate bene quasi tutti i miti contemplano l'interazione tra il Dio e l'essere umano e la discesa del Dio sulla Terra. Inoltre potrei citare opere moderne come appunto Xena o Hercules... Ma in tutti questi esempi gli Dei sono inseriti nel contesto in cui sono stati creati: essi infatti sono invenzione di un certo tipo di civilità, ed è in quella civiltà che sono ambientati tanto i racconti omerici quanto i telefilm di cui sopra. Poi ovviamente in Xena ed Hercules non c'era molta correttezza storica, però una cosa è prendere una creatura immaginaria e calarla nel contesto che l'ha creata (gli Dei si vestono come si vestivano gli abitanti della Grecia Antica, mangiano e bevono ciò che loro mangiavano e bevevano, parlano come loro) e un'altra è inserirla in un'ambientazione del tutto nuova e osservare le sue reazioni, il suo modo di adattarsi, le difficoltà che incontra.

Nel romanzo di Ilaria troviamo divinità meno capricciose e indolenti di quelle presenti nei miti, capitate in una realtà in cui la natura divina non è più una "scusante": se in Xena esse erano addirittura nemiche della protagonista, la quale era stufa del loro spadroneggiare e invocava il Crepuscolo degli Dei, qui non c'è più spazio per i vizi di nessuno; l'epoca contemporanea non si inginocchia davanti ai poteri sovrannaturali, quindi anche gli antichi Dei sono costretti a diventare più umani. A dirlo è la stessa Atena: "Zeus, la giustizia prima o poi arriva per tutti".

E nello stesso tempo le divinità di La libertà figlia del Diavolo non hanno perso le proprie caratteristiche: gli appassionati di mitologia possono leggere questo libro senza temere di vedere bistrattati i loro eroi, poiché l'aura di mistero e grazia che ha sempre avvolto le divinità del Pantheon rimane intatta. Anzi l'assenza di trovate troppo improbabili (come quelle che compaiono spesso nei miti greci, ma ricordiamo che un mito e un romanzo sono due cose completamente diverse) fa risaltare ancor più le peculiarità di ogni Dio, mostrando finalmente cos'è una divinità vera... Perché tutti sono capaci di essere Dei quando vivono in un Olimpo dorato, ma è nel mondo reale che si vede il valore di un lignaggio sovrannaturale.

I miti greci in genere non dipingono gli Dei in modo molto lusinghiero, forse perché tali leggende erano rivolte agli uomini e le divinità servivano a personificare atteggiamenti e difetti umani; oggi grazie all'avvento della psicanalisi abbiamo sdoganato l'importanza della mente e possiamo parlare liberamente di introspezione e psicologia, il che ci permette di godere delle storie fantastiche per quello che sono e non come allegorie: gli Dei possono finalmente essere Dei per se stessi e appassionarci quali personaggi in sé. Nella letteratura contemporanea l'uomo non ha più bisogno di rivedersi nelle creature immaginarie, ha invece la possibilità di vedersi in quanto diverso da quelle creature. Il romanzo di Ilaria nel suo piccolo fa proprio questo 😊

Ma non è tutto: nella storia troviamo infatti altri elementi tipici del fantasy, tra i quali la presenza di un eletto che deve essere trovato e messo in condizioni di compiere la propria missione: la protagonista Liberty si trova catapultata in una realtà incredibile e sentirà sulle spalle il peso della liberazione dell'umanità intera. D'altronde quando si è figli della Morte...

Avremo poi la ricerca dell'oggetto magico, un altro espediente assai gradito al genere. Sarebbero innumerevoli le chiavi di lettura di quest'opera, per esempio sarebbe interessante capire cosa significa da un punto di vista filosofico essere figli della Morte. Ma non voglio annoiarvi troppo con le mie speculazioni, e poi è giusto che siate voi a instaurare con il libro un rapporto di riflessione: leggetelo e lasciate che lui vi parli 😍

Prima di concludere la recensione mi permetto di dare, come sempre, un appunto sullo stile narrativo e sulla struttura dell'opera: come ho già scritto, trovo che Ilaria sia un'autrice di sicuro potenziale e la vastità di questo romanzo lo dimostra. Non tanto per la lunghezza, ma perché Ilaria è stata capace di concepire un'opera così complessa senza perdere la bussola nel mezzo 😊 So che ha fatto tutto da sola e devo dire che è un piacere notare (e si nota) la cura con cui la storia è stata confezionata. Gli scrittori più famosi prima di pubblicare si servono di una squadra di editor, dieci correttori di bozze e tre grafici come minimo, ma non dimentichiamo che tanti autori esordienti riescono a ottenere buoni risultati soltanto con le loro forze.

Tuttavia per onestà devo anche ammettere che si intuisce la natura ancora un pochino acerba di questo romanzo. Considerata l'idea geniale alla base (genialità che manca ad altre opere dello stesso genere), se la mano dell'autrice fosse stata appena più esperta questo libro non sarebbe "solo" un ottimo fantasy ma potrebbe essere veramente un capolavoro. E mi permetto di dirlo, fermo restando che ovviamente si tratta di una mia opinione, proprio perché credo nel talento di Ilaria: se pensassi che questo è il suo massimo mi limiterei a farle i complimenti, però penso davvero che con lo studio e la pratica lei possa diventare una scrittrice di quelle con la "s" maiuscola... il suo stile è come un bocciolo: il seme è germogliato e la bellezza del fiore si intravede, ma quel momento di stupore che accompagna l'apertura dei petali deve ancora venire. Il meglio deve ancora venire.

Dunque anche a costo di sembrare maleducata mi prendo la libertà di consigliarle appunto di continuare a leggere e scrivere e, quando vorrà e potrà, di studiare per affinare la tecnica.

Intanto ha tutta la mia ammirazione e tutto il mio appoggio 😘

E adesso è tempo che la smetta di cianciare e lasci a lei la parola: vi avevo detto che siamo amiche, no? Ecco perché è stata così gentile da regalarmi questa interessante intervista 😍


Ciao, Ilaria 😊 Grazie mille per avermi concesso l'intervista! Ti va di fare quattro chiacchiere?

Buongiorno a te e buongiorno a tutti i lettori del blog. Grazie per questa intervista, mi fa piacere parlarvi di me e dei miei libri. 

Il tuo libro La libertà figlia del diavolo colpisce il lettore già a prima vista a causa della sua ambientazione particolare: come ti è venuta l'ispirazione? Sei appassionata di mitologia?

Fin da piccola la mitologia classica, specialmente quella greca, mi ha sempre appassionata. Storie di divinità immortali e onnipotenti, eroi possenti e straordinari, creature fantastiche e inimitabili mi hanno sempre suscitato una forte curiosità e attrattiva. Leggevo tutto ciò che riguardava la mitologia e la Grecia antica, guardavo anche film e serie tv (e pure il cartone animato “Pollon”, ispirato proprio ai miti greci), anche se modificati e resi più divertenti per un pubblico di bambini.

Mi piace molto leggere e scrivere, così ho voluto dedicare una storia proprio a questa mia passione… e l’ispirazione mi è venuta da un fatto in comune che ho notato sia nei miti classici e sia nella maggior parte dei libri e dei film ispirati alla mitologia, cioè al fatto che il Dio Ade è quasi sempre l’antagonista per eccellenza. Nella mia storia ho voluto invece invertirne il ruolo, portandolo dalla parte dei buoni.

Attorno a questa idea ho costruito tutta la storia, pensando poi di ambientarla ai “giorni nostri”, inserendo anche altri tipi di personaggi, prendendoli ad esempio dalla mitologia nordica e anche dal fantasy classico. Insomma ho voluto fare un mix, portandoli nel mondo reale… lasciando i protagonisti, o meglio la protagonista, con il compito di salvare il mondo. 

Parliamo ora del titolo: la libertà è qualcosa di molto complicato da vivere ma anche da concepire, infatti si dice spesso che gli uomini vogliono la libertà ma poi ne hanno paura e preferiscono che siano altri a dire loro cosa fare. Credi che la libertà possa essere davvero "figlia del diavolo", cioè possa diventare una maledizione per coloro che la desiderano, che combattono per essa e che magari muoiono per difenderla?

L’idea di questo titolo per il libro mi è venuta principalmente per una sorta di “gioco di parole”.

Il Dio Ade è il dio della morte e dell’oltretomba, e secondo il mito classico il suo regno, da cui prende il nome, si trova all’interno della terra stessa. Se si fa un paragone con la religione cattolica potremmo paragonarlo al Diavolo, scacciato dal Paradiso e fatto sprofondare nella terra.

La figlia di Ade è chiamata Liberty poiché ha il compito di portare la libertà a tutte le razze del mondo.

Quindi si potrebbe dire che il titolo sia Liberty figlia di Ade.

Inoltre come hai spiegato bene nella domanda, il concetto di “libertà” per molti è un fatto ingestibile: si vuole la libertà, ma poi si è incapace di essere liberi e si sente il bisogno di qualcuno che dica come vivere.

Per altri invece è fondamentale, basti pensare a tutte le guerre di indipendenza, passate e presenti, combattute per avere il potere di gestire e governare se stessi. Molti sono morti per avere la libertà poiché la considerano il bene supremo. Quindi potrebbe essere in un certo senso anche una maledizione, e collegandoci nuovamente alla mitologia greca, Ade era anche il custode dei giuramenti e faceva sì che le maledizioni si compissero. 

In questo concetto mi sembra di ravvisare anche un sottile rimando alla religione cristiana: nella Bibbia il Serpente tenta Adamo ed Eva spingendoli a disobbedire a Dio, ma d'altra parte offre loro la conoscenza e la consapevolezza di vedere la loro stessa nudità. In questo senso forse è lecito dire che la libertà sia figlia del diavolo, poiché essere liberi significa anche osare, magari toccare e vedere cose fatali... Se da una parte abbiamo la "beata ignoranza", dall'altra possiamo avere la libertà figlia del diavolo. Che ne pensi?

Esatto, è un paragone azzeccato.

Il concetto di “Libertà” può essere un’arma a doppio taglio.

Avendo la conoscenza si può essere liberi, infatti la prima importante forma di libertà si ottiene con la conoscenza e lo studio, leggendo, imparando qualsiasi cosa. Se si ha il sapere si ha l’arma più potente di tutte, perché essa permette di comprendere a fondo il tutto e lottare per la libertà.

Ma come detto prima, c’è chi ha paura della libertà o anche chi preferisce che siano gli altri a decidere, per non avere responsabilità, pesi e doveri... scegliendo quindi la via della beata ignoranza. 

Veniamo ora a Liberty, la protagonista del romanzo. Ti rivedi in lei in qualche modo?

Diciamo che in tutte le mie storie e in tutti in miei personaggi, buoni o cattivi che siano, c’è sempre una piccola parte di me.

In Liberty mi rivedo nella voglia di libertà e nel voler aiutare gli altri, ma anche nella sua inclinazione a perdere subito la pazienza. 

C'è un'antica divinità greca cui ti senti particolarmente legata?

Sin da piccola ho come sentito un legame con la Dea Artemide, dea della caccia e della luna.

Mi è sempre piaciuta la notte e ho sempre amato osservare la luna.

Artemide anche se è sempre stata definita dea della caccia in realtà amava e proteggeva gli animali, amava i boschi e stare all’aria aperta, proprio come me.

In più era anche protettrice di chi non volesse sposarsi, e io ho sempre amato la mia libertà personale e individuale.

Insomma molte cose mi accumunano a lei. 

Ma parliamo un po' della tua vita e del tuo blog Buona lettura. Come ti è venuta l'idea di crearlo?

Il mio blog Buona lettura è nato quattro anni fa, dopo aver pubblicato il mio primo romanzo “L’Imperatrice della Tredicesima Terra”.

Così ho voluto un posto tutto mio dove parlare del mio libro e anche di quelli che leggo. Piano piano è cresciuto e sono nate collaborazioni con autori, case editrici, agenzie letterarie. 

Seguire un blog richiede molto tempo e impegno. Credi che i risultati raggiunti ripaghino tutti i tuoi sforzi?

Ci vuole molto tempo e impegno se si vuole fare le cose per bene, io cerco di impegnarmi più che posso nel mio lavoro… e quando lettori e autori mi ringraziano mi fa sempre piacere.

È bello aiutare a diffondere i libri, specialmente per gli autori emergenti.

Inoltre sono nate anche delle belle amicizie con autori e blogger, e anche questo è un bel risultato 😉 

Un'ultima domanda: quali sono i tuoi progetti come scrittrice? Pensi di continuare a scrivere "solo" per piacere oppure conti di farne un lavoro?

Naturalmente mi piacerebbe che tutta la mia attività di scrittrice e blogger diventasse un vero lavoro, chissà in futuro… io ci spero e penso positivo!

Intanto continuo così, divertendomi e scrivendo le storie che mi vengono in mente.

Per il prossimo anno intanto voglio ripubblicare il mio primo romanzo e probabilmente pubblicherò un nuovo romanzo, sempre un fantasy, ma questa volta i protagonisti saranno dei vampiri. E poi chissà, magari altri brevi racconti. Vedremo 😉 

Grazie infinite per il tempo che ci hai dedicato, è stato un vero piacere! Alla prossima allora, e in bocca al lupo per tutto 😉

Grazie davvero di cuore a te per lo spazio concesso, mi ha fatto molto piacere rispondere alle tue belle domande e spero che anche ai lettori del blog piaccia questa intervista.

Un abbraccio e buona lettura!

 

E vi auguro anch'io una buona lettura del romanzo di Ilaria 😊 Se poi vorrete dare un'occhiata alle altre sue opere, qui trovate la pagina di Amazon con tutti i titoli 😍

Alla prossima allora, passate delle belle vacanze!

 Elisa 🌸 

Nessun commento