Recensione - Il pentagramma dell'anima di Stefania Bonomi

Titolo: Il pentagramma dell'anima
Autore: Stefania Bonomi
Genere: Romanzo
Pagine: 256
Prezzo: Ebook € 5,99 / Cartaceo € 15,00

Leonardo Alfieri, noto attore e scrittore, a seguito di un incidente, si trova nel mondo degli Alati, una dimensione governata dalle leggi dell'energia cosmica dove, ad ogni nuovo arrivato, viene affidata una missione di reintegro spirituale di un anima terrena. La missione di Leonardo ha un nome: Maria Sole, una giovane donna la cui anima terrena è dilaniata dal dolore e dal rancore per la perdita di importanti affetti familiari. Leonardo comprende che la via del recupero delle emozioni è la musica, perché quando l'energia di Maria Sole si libera sui tasti del pianoforte il suo cuore produce battiti d'amore infinito. L'incontro con un produttore musicale porterà Maria Sole a esibirsi al festival di Sanremo, avvalendosi, per la realizzazione del suo videoclip, della collaborazione di Lucas Prandi, uomo altrettanto disilluso dalla vita. Una serie di coincidenze astrali caratterizzate dal "pentagramma della loro anima" e potenziate dall'energia emozionale, potranno condurre i due protagonisti a intraprendere un percorso di vita purificato, permettendo così a Leonardo Alfieri di portare a termine la sua missione e intraprendere la via del ritorno.
Ne ho appena terminata la lettura, e quel brivido che ha iniziato a scorrere sotto la mia pelle, dalla nuca alle caviglie, e che mi ha accompagnata dalla prima all’ultima riga, continua a scorrere in me, per dirmi che finalmente ho trovato “la chiave”.
Moltissimi anni fa, Alessio, mio grande amico ma anche mia guida energetica, mi aveva spiegato che, quando il corpo ci parla attraverso quelle sensazioni sottopelle, è perché riconosce la verità.
E finalmente quella “chiave di violino” che da sempre incontro nella mia vita (su una decorazione del caffè, piuttosto che sulle luminarie a Lubjiana oppure su un filo attorcigliato accanto all’ago - di cui i miei post sui social sono testimonianza) sembra aver trovato il suo Senso. 
Quella stessa chiave di violino che mi aveva insegnato a disegnare la Prof di musica alle medie, quella che ai miei compagni non riusciva mai, e che invece a me sembrava appartenere da sempre. Quella chiave che, sempre la stessa Prof, un giorno di almeno trent’anni fa mi aveva detto: “Sara, ricorda: senza di quella, le note della tua vita non hanno senso”. Al tempo, non avevo proprio capito cosa intendesse.
E me lo sono chiesta per anni.
Ora, finalmente, l’ho capito. Grazie a Stefania Bonomi, perché proprio nel suo Pentagramma ho trovato la chiave (di lettura) che cercavo.
Anche se non è semplice, provo a uscire dai miei ricordi, più difficilmente dalle mie emozioni, e tornare al Pentagramma di Stefania… 
È un romanzo che si svolge in due dimensioni: una terrena e una energetica e spirituale. I personaggi fondamentali sono quattro in tutto; due (Maria Sole e Lucas) stanno nella prima dimensione, due (Amanda e Leonardo) nell’altra. Le due dimensioni e i quattro personaggi sono però in dialogo continuo tra loro: quello che succede a Maria Sole e Lucas nella vita terrena non è altro che il risultato del contatto, invisibile e inconsapevole, con gli altri due personaggi. Amanda e Leonardo, che grazie alla loro “posizione” e al loro “stato” godono di una prospettiva completamente diversa, riescono ad incanalare le loro energie ed emozioni e portano Maria Sole e Lucas a compiere il loro amore nella vita terrena.
Per questo il romanzo pullula di quelle che nella vita chiamiamo “coincidenze”: quante volte ci sono capitati incontri inaspettati con persone, o ci sono successe cose… e ci siamo detti: “Sembrava che stesse aspettando proprio me”, oppure “Mi sembra di conoscerlo/a da una vita”, oppure ancora “Chissà questa esperienza cosa vuole insegnarmi!”.
È successo a me, succede a tutti, ci sono persone o fatti che incrociamo nel nostro cammino e sono lì apposta per noi, per permetterci di esprimere e realizzare il nostro Senso, abbandonandoci ad esso.
Non mi inoltro in discorsi sulla fisica quantistica o sui canali energetici perché la mia conoscenza degli argomenti è estremamente superficiale, e soprattutto preferisco godere di quello che mi succede nella vita sapendo che è lì apposta per me, per la mia crescita, per il Bene mio e della mia anima: ma questo è il Senso profondo del “Pentagramma dell’anima”. Uno spartito che, condiviso da tutti e quattro i protagonisti, li conduce verso la purificazione e la riscoperta dell’amore. Non è quella la strada che ognuno dovrebbe compiere per contribuire a un mondo migliore?
Nonostante il romanzo si svolga su due livelli, è di immediata comprensione; il linguaggio utilizzato è estremamente semplice e comprensibile. Quella che emerge è una scrittura fluida e consapevole, un dono che Stefania ha saputo indubbiamente riconoscere, coltivare e di cui ha deciso di farci dono nelle sue opere.
Una scrittura sapiente e attenta la sua, dalla quale traspare un’intelligenza emotiva ben strutturata e una preparazione culturale variegata per temi e competenze. Si capisce dal modo in cui tratta alcuni drammi emotivi importanti, quali ad esempio l’abbandono, la "verità" (oggettiva o soggettiva... qual è quella "vera"?) o la perdita di un grande amore.
Non voglio svelarvi di più perché voglio assolutamente intervistare Stefania, e in quell’occasione farò parlare lei, il suo cuore e la sua energia. Sono certa che ci racconterà qualcosa di meravigliosamente sorprendente ed interessante!
P.S. lo rileggerò al più presto, sono convinta che questo libro “mi parlerà” ancora: magari attraverso un brivido, o un battito accelerato del cuore, o riportandomi alla mente un ricordo lontano… o suggerendomi di guardare il cielo, in una notte chiara e limpida, e cercare, tra le stelle, i miei “Amanda e Leonardo”….

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