Intervista a Stefania Bonomi - Il pentagramma dell'anima




Carissimi amici,
ho il piacere oggi di farvi conoscere un'autrice decisamente "ispirata" e "grintosa". 
Stefania Bonomi è una donna con un'energia pazzesca, e ha una visione del mondo che va decisamente "oltre". 
L'ho conosciuta grazie al suo "Il pentagramma dell'anima" di cui ho postato recentemente la recensione (se ve la siete persa potete trovarla qui: 
Intervistarla è stato oltremodo emozionante: perché? Ve ne renderete conto leggendo le mie domande, così... "dedicate", ma soprattutto le sue risposte. Vi anticipo solo che la stesura del suo romanzo è stata "guidata" dal suo dipartito Amico Giorgio Faletti... 
E, se dopo aver conosciuto Stefania grazie a questa intervista, avrete voglia di provare emozioni pure, quelle che fanno venire i pungiglioni sotto la pelle, vi consiglio caldamente di leggere il suo libro, e di rendervi "chiave e note" del suo "Pentagramma"...

      “Il pentagramma dell’anima” è il tuo secondo romanzo: quando è stato concepito e quanto è durata la gestazione?
    Ho iniziato a scrivere il romanzo nell’estate del 2016. Mi trovavo su una spiaggia la notte di san Lorenzo e, osservando il cielo stellato, mi son chiesta quante persone nel mondo erano destinate a incontrarsi. Ho visualizzato quelle stelle come delle energie astrali che si stavano cercando una con l’altra. Così è nata l’idea di creare una storia in cui due anime terrene avevano un denominatore comune che, prima o poi le avrebbe fatte incontrare nel mondo. Ma per ottenere tutto ciò qualcosa di divino, qualcosa di altamente spirituale, avrebbe dovuto accadere nelle loro vite. Quando ho iniziato è sopraggiunto Leonardo Alfieri, che, con il su racconto, mi ha guidato verso il proseguo della scrittura.
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      Chi o cosa ha ispirato la stesura del romanzo? Hai vissuto personalmente delle esperienze che si sono rivelate determinanti per la sua realizzazione?
      Ho perso un amico nel 2014, e a seguire, nel 2015 è mancata la giovane figlia di una mia amica. Nel 2016, per la prima volta, ho partecipato a un Convegno sulla spiritualità ed è stata in quell’occasione che una medium mi ha comunicato che avevo come guida nella stesura del romanzo un famoso scrittore. Inizialmente non ho attribuito molta importanza a quanto detto, ma nel corso della scrittura gli occhi azzurri e profondi  di Leonardo Alfieri mi accompagnavano in ogni parola e concetto relativo all’altro mondo. Ci ho messo un po di tempo nel capire che quell’uomo era il dipartito amico Giorgio Faletti. Ero convinta che la mia fantasia, la mia creatività, mi stesse conducendo al suo ricordo senza alcun tipo di pensiero riguardo al processo di canalizzazione che è stato poi confermato da persone esperte che hanno letto il romanzo.
   
      Quali emozioni ti hanno accompagnata nella scrittura del “Pentagramma”?
      Tutte quelle che provano i miei lettori che oggi, quotidianamente, mi scrivono. Un grande amore per la vita, per tutte le emozioni che scaturiscono da ogni piccolo e grande sentimento. La consapevolezza che la vita non termina dopo l’abbandono del nostro corpo. Il desiderio di comunicare al mondo che qui dobbiamo vivere di sentimenti, emozioni e serenità perché poi dall’altra parte ci aspetterà un bellissimo viaggio spirituale.

    Il tuo romanzo si svolge su due livelli: uno terreno e uno energetico. Ciò nonostante ti sei dimostrata abilissima nel riuscire a interconnettere i due livelli e i 4 personaggi che vi abitano: come sei riuscita a legarli in modo così semplice e chiaro?
      La narrazione è avvenuta in modo estremamente semplice. In una prima fase di stesura il romanzo si apriva con quello che oggi è il secondo capitolo: ossia la presentazione del mondo astrale ed energetico dove si trova Leonardo. E’ da qui che ho creato i personaggi di Lucas Prandi, Maria Sole, Vittoria, Saverio Durante, Guenda Pirovani e tutti quelli che fanno parte della storia terrena. Man mano che Leonardo mi spiegava cosa doveva fare per raggiungere il campo energetico terreno, io creavo la storia e l’intreccio della stessa. E’ stato un work in progress guidato.

5    Che ruolo hanno le stelle nella tua vita?
   Rappresentano tutto ciò che non conosco e che mi affascina enormemente. Credo che la loro osservazione ci dia dei segnali, ci indichi la strada, il cammino. La loro stessa luminosità ci presenta un mondo dove la luce è la padrona della nostra anima.

6    Qual è la frase che senti maggiormente “tua” del romanzo?
      “Il tempo sulla terra serve soprattutto per imparare ad amare” (Cap 6 pag 59)

7    Qual è il Senso massimo, il Messaggio primo del “Pentagramma”?
Dobbiamo imparare ad emozionarci e a vivere queste emozioni come parte fondamentale del nostro  cammino sulla terra. Le emozioni possono scaturire solo da potenti sentimenti e passioni. Impariamo  a viverle e a trasmetterle. Sono pura energia positiva della nostra anima.

  A chi ne consigli la lettura?
La paura della morte fa parte di ogni essere umano. Indipendentemente da chi ha fede o da chi è agnostico una lettura di questo genere può portare a fare delle riflessioni, a modificare in parte anche il proprio scetticismo sulla certezza che dall’altra parte ci aspetti il nulla. Ma lo consiglierei anche a chi ha bisogno di credere che la propria esistenza possa cambiare, che il proprio dolore possa attenuarsi e prendere una direzione diversa per poi trasformarsi in limpida felicità. Ma anche e solo a chi vuole sognare, a chi desidera vivere una bella storia d’amore.

9   A differenza del primo romanzo, per il “Pentagramma” hai scelto il self publishing: ci vuoi raccontare le due esperienze e dare un suggerimento agli aspiranti autori?
Il Pentagramma dell’anima non è mai stato sottoposto alla valutazione di un editore. E’ un romanzo che ha scelto di essere libero da vincoli temporali e di assoggettarsi alle esigenze del mercato editoriale. Ha scelto lui una strada che io appoggio pienamente. Piano piano si prenderà il suo spazio e si farà conoscere fino a quando deciderò di accettare la proposta del giusto editore, che non lo considererà solo un progetto economico ma che sarà capace di dargli la giusta esposizione.
Scegliere una buona distribuzione self è molto importante. Realmente non è vero che il libro non è presente nelle librerie. Bisogna semplicemente ordinarlo. Per quanto riguarda invece le piattaforme on line è importante che il libro possa essere acquistato ovunque. Amazon, Feltrinelli, Mondadori, Ibs, ecc.  La scelta del self non deve essere legata al rifiuto di pubblicazione da parte degli editori. Un libro auto pubblicato non deve essere considerato un prodotto di scarto. Anzi!!! Bisogna solo avere molta pazienza e dedicarsi alla promozione dello stesso come fosse un lavoro. E vi posso assicurare che lo fa meglio l’autore di un editore poco convinto.

      Qual è il tuo desiderio più forte legato al tuo romanzo?
     Che possa essere compreso nel messaggio profondo che vuole trasmettere, ma che soprattutto possa  dare, nella lettura, le stesse emozioni che provano Maria Sole, Lucas, Leonardo e Amanda.

       Se guardi il tuo futuro, cosa vedi? E se chiudi gli occhi, cosa sogni?
Mi vedo serena, impegnata nella lettura di romanzi da altri autori, impegnata nella stesura di una  prossima opera, felice di essere riconosciuta per ciò che ho creato e per le emozioni che sono riuscita a trasmettere ai miei lettori. Chiudo gli occhi e sogno che, prima o poi, incontrerò anche io il mio Lucas Prandi.

Grazie Stefania, a nome mio, del blog e di tutti i nostri lettori.
Un abbraccio grande. 

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