Recensione - La canzone di Achille di Madeline Miller





“Aveva davvero pensato che non lo avrei riconosciuto? Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo; lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo.”



Titolo: La canzone di Achille
Autrice: Madeline Miller
Edito: Marsilio
Collana: Universale Economica Feltrinelli
Data di uscita: 10 gennaio 2019
Genere: Romance -  storico
Pagine:382
Prezzo: Copertina flessibile € 9,35; E-book 7,99.



Trama

Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore.
E seguite invece il cammino di due giovani, amici prima e poi amanti e infine anche compagni d’arme - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna.
Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, a cui la dottrina non ha limitato o spento la fantasia creatrice, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce:
un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i Greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità.
Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo.
Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.



Recensione

Perdersi tra le pagine di un libro di cui si conosce già il triste epilogo, è cosa assai rara: la bravura di Madeline Miller sta proprio in questo.
Siamo tutti a conoscenza delle gesta del grande Achille e della sua stoica Ira, della sua abilita di guerriero e del suo egocentrismo divino.
Furono le sue abilità a garantirgli un posto d’onore nell’Iliade Omerica e una guerra, quella troiana, a dargli la gloria: la triste e infelice gloria.
Perché triste sarà il suo epilogo nella sua breve vita e triste sarà il suo cuore semidivino. Figlio di un amore non voluto, tra un mortale, il re di Ftia Peleo e della nereide Teti,
conoscerà la passione grazie a chi diverrà il suo secondo, la sua ombra, la sua metà: Patroclo.
Patroclo e Achille.
Dimenticate per un momento Omero e il suo eccezionale poema.
Dimenticate per un momento la decennale guerra di Troia e la sua Elena.
Dimenticate per un momento il dolore, l’ira degli dei e le politiche espansionistiche.
Dimenticate tutto e concedetevi una delle storie d’amore più dolci e sensuali che abbiate mai letto.
Madeline Miller riesce con concetti chiari e riferimenti storici a tratti romanzati a parlare d’amore.
Due giovani fanciulli infelici che il caso unisce: il disprezzo del padre di Patroclo, Re Menezio e la benevolenza del padre di Achille, re Peleo.
Una profonda amicizia si trasformerà in pura passione: un fuoco che placherà, in parte il fuoco sacro della divinità di Achille e porterà nuova speranza nel cuore di Patroclo.

Gli dei non permettono a nessuno di essere famoso e felice." Inarcò un sopracciglio. "Ma voglio confidarti un segreto." "Dimmi." Adoravo quando faceva così. "Io sarò il primo." Mi prese il palmo della mano e lo premette sul suo. "Giuralo." "Perché io?" "Perché la ragione sei tu. Giuralo!”

La debolezza della carne e la fusione delle anime porteranno i due giovani a diventare uomini amandosi senza limiti e senza paure.
Patroclo amerà con tutto se stesso fino alla fine dei suoi giorni il perduto Achille, arrivando a sacrificare la propria vita per la sua felicità.
Non aspettatevi un lieto fine, non ci sarà.
Aspettatevi una lettura viva, profonda e a tratti drammatica ma bella e che fa sognare.



Autrice: Madeline Miller è nata a Boston ma cresciuta a New York e Filadelfia, ha studiato lettere classiche alla Brown University ed ha insegnato greco e latino per anni nei licei americani. La canzone di Achille è il suo romanzo d’esordio cui segue Circe.


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