Review Party "I musicanti di Roma" di Massimo Ricciardi

Buon lunedì, carissimi readers 💜

Lo so, si fa per dire perché è difficile trovare qualcosa di buono nel lunedì 😂 Ma noi ci proviamo, e a tal proposito forse ho una chicca che potrebbe aiutarvi a rischiarare la penosa assenza di weekend di oggi.

Con questa recensione, infatti, inauguro un elettrizzante Review Party dedicato a I musicanti di Roma, un romanzo di Massimo Ricciardi. Se il nome dell'autore non vi sembra nuovo, è perché un po' di tempo fa avevamo parlato anche della sua raccolta di racconti horror intitolata Cique notti assurde 😊

Se vi siete persi gli articoli che ho pubblicato qui su Paper Purrr in proposito, correte a recuperarli! Ma soprattutto leggete le recensioni che arriveranno questa settimana, perché I musicanti di Roma non è un racconto dell'orrore... Ma è altrettanto folle e pieno di meraviglie 😍
Perciò non dimenticate di seguire anche gli interventi degli altri blogger nei prossimi giorni 😉

E adesso cominciamo!





Se Cinque notti assurde è il libro dell'inquietudine e delle amarissime verità, nei Musicanti di Roma ci permettiamo di sognare. Il protagonista Giulio sogna di fondare un'etichetta discografica nel panorama underground della Roma del 2018, per avere successo ma soprattutto per condividere con il mondo la sua idea di musica. Infatti ha già notato un candidato promettente, un cantautore che si fa chiamare il Malandrino, e sente che con lui potrebbe lavorare a qualche progetto eccitante. Sempre che il Malandrino riesca a tenere a bada il suo lato... Molto anticonformista, diciamo 😂

Però Giulio non vive su un'isola rosa, non tutti gli vogliono bene. Ci sarà qualcuno che cercherà di mettergli i bastoni tra le ruote, e in generale, dato che la storia è comunque ambientata nel mondo reale, sappiamo che la carriera artistica intrapresa dal protagonista è di per sé in salita. Specialmente in Italia, e specialmente di questi tempi.

La sua situazione sembra un po' precaria, proprio come quella degli animali protagonisti di una vecchia fiaba sui Quattro musicanti di Brema. Va la ricordate? Mia madre me la raccontava spesso, perché non le sono mai piaciute le favole con troppe principesse e palazzi d'oro 😆

I personaggi del racconto erano poveracci che avevano dovuto fuggire dalle rispettive case perché la "società" li aveva rifiutati; Giulio invece è ancora all'inizio del suo percorso, ma qualcuno dice che chi vive di speranza non è molto diverso da chi sta per morire disperato.

E chissà se i quattro musicanti della sua storia saranno degli aiutanti, degli osservatori silenziosi (certo! Ma chi ci crede? 😁), degli elementi di disturbo o cos'altro? Posso solo dirvi che non si limiteranno a essere dei comuni animali da compagnia 😀

E che questo piccolo romanzo, che ho trovato lì tra le centinaia di libri pubblicati ogni giorno, mi ha lasciato in bocca un buon sapore. E' un'espressione che mi piace usare spesso, quando non so come descrivere quella sensazione di vago e forse un po' malinconico piacere che provo quando finisco di leggere certi racconti.

L'avventura di Giulio Bambucci è completamente pazza, ma è anche ricca di amore e cura per le cose semplici. Tenerezza, delicatezza, colori caldi. L'autore descrive il suo protagonista con sottile ironia, e magari sarò pazza anche io ma in alcune minuscole sfumature mi è sembrato di rivedere il vecchio Alex di Jack Frusciante è uscito dal gruppo: però Alex attraversava un periodo di passaggio e non riusciva ancora a vedere il fondo di quella strada sulla quale sfrecciava in bicicletta, mentre per il Bambucci, ecco, forse il peggio è passato. Forse va bene così: una donna da amare, un sogno in cui credere, qualcosa da fare e da aspettare. E quattro amici insoliti. La musica, una vita intera per tentare di esprimere a parole ciò che la musica sussurra all'anima. Persino i guastafeste sono necessari a volte, sì, perché Giulio ha ancora voglia di correre.

Nella sua opera più recente, Massimo ci ha mostrato un lato della propria scrittura più consapevole e maturo (anche a livello stilistico) e oscuro, ma per capire bene il suo universo dobbiamo leggere anche I musicanti di Roma: non si può separare la mente dal cuore, e in fondo anche uno scrittore di racconti dell'orrore sa sognare.

Bellissimo questo libro, emozionante e divertente come quel particolare momento della vita in cui si è giovani e in mutande, ma anche tanto felici di essere al mondo. Il lato intrigante del bohèmien, l'Amarcord di un musicista scrittore della Roma odierna o appena appena passata.

Devo ringraziare infinitamente l'autore per avermi dato la possibilità di conoscere i suoi due folli capolavori. Non è un termine che uso in tutte le recensioni, e lo sapete bene: ma stavolta, oh, questi due libri sono capolavori nel loro "piccolo" 👏

Non smettere di scrivere, Massimo!

 

Grazie anche a tutti voi che avete letto la mia recensione 😊 Restate connessi, perché la settimana prossima ospiteremo un altro evento dedicato a I musicanti di Roma... E sentiremo direttamente la voce dell'autore 😺

Intanto vi lascio come sempre i link d'acquisto dell'opera: cliccate qui per la versione cartacea, e qui per quella digitale. Mi raccomando, è un libro da non perdere!

Alla prossima, tesori librosi. Stay bookish!


Elisa 🌸

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