Recensione - Il club del libro - Furens Lupus Sum

Nella Repubblica Romana del ventottesimo secolo dalla fondazione di Roma, la giovane Silyen muove i passi della sua giovinezza. Tra poco meno di un anno diverrà adulta e, a causa del suo temperamento impulsivo, dovrà passare gli ultimi mesi della sua fanciullezza lontano da casa in un collegio di rieducazione, in una delle province romane.
Tutto il mondo conosce un’era di pace e prosperità. Non esiste più denaro e il mondo è interamente governato da Roma. Un mondo apparentemente perfetto, dove i cittadini possono circolare liberamente e la tecnologia garantisce sicurezza, svago, istruzione e persino la conquista di Marte. Ogni talento all’interno della Repubblica è incentivato e portato all’eccellenza, consentendo a tutti di integrarsi e interagire in un perfetto ingranaggio.
Eutanasia, prostituzione e il cruento rito della Purificazione del Sangue, sono tra i principali mezzi utilizzati per ottenere non solo il controllo demografico ma anche quello sulle pulsioni dell’uomo: la sessualità e l’aggressività.
I crimini sono pressoché inesistenti e i trasgressori vengono rieducati o confinati nella colonia penale di Oceania.
Attraverso gli occhi della protagonista, nella cornice naturale e spirituale del Nuovo Mondo, vivremo l’avventura, l’amicizia e l’amore.
Un Amore tormentato e travagliato, ma che affonda le sue radici lontane nel tempo vissuto anche dal punto di vista di Lucio, affascinante procuratore e maestro d’armi.
Tuttavia un Nemico, attento e implacabile, trama nell’ombra e non esiterà a servirsi, pur di realizzare i suoi scopi, delle persone che circondano la protagonista, che dovrà affrontare perdite e inversioni di ruolo repentine ed impreviste nelle persone che ama.
Questo perché, nonostante gli sforzi di Silyen e della sua famiglia per assicurarle una perfetta integrazione nel sistema, qualcosa nella sua natura sembra ostacolarla.
E nel perfetto ingranaggio, o ci si integra, o si viene eliminati….

Eccoci arrivati al secondo appuntamento col "Club di Aurora". Questa volta cambiamo completamente genere e atmosfera. Mentre in "Due cuori a zonzo" eravamo avvolti dall'ilarità di un gattone romanzo, qui entriamo in un ambiente Distopico (il mio preferito oltretutto). E sarà proprio per questo motivo che vi svelerò pochissimo, perché dovete assolutamente gustarvi questo romanzo! 
Anche in questo romanzo Roma è la protagonista, si percepisce proprio quanto l'autrice ami la sua città. In questo futuro, Roma è la capitale assoluta. La violenza sembra essere estirpata, non ci sono soldi né schiuvitù. I pochi criminali che ci sono, vengono portati in Oceania, dove vengono confinati o rieducati alla società.
Parto con una piccola pecca: avrei preferito che fosse segnalato il cambio di POV, per quanto l'abbia intuito subito, sarebbe stato più comodo e immediato, e non avrebbe distolto l'attenzione dal romanzo per qualche istante. 
Per quanto riguarda il resto, amo lo stile di scrittura dell'autrice, fresco quando la situazione è più leggera e giocora, minuzioso quando le descrizioni fanno da padrone alla narrazione, delicato quando si parla di argomenti più seri e che riguardano anche l'attualità. Inutile dire che non ci si annoia nemmeno per un minuto, sei lì che aspetti l'imprevisto tipico dei romanzi Distopici, quello che ti prende lo stomaco e ti fa stare sul filo del rasoio! 
La protagonista, Silyen, mi è piaciuta fin da subito. Ha un carattere forte e odia le ingiustizie. La vediamo subito nei guai, per aver picchiato dei compagni di squadra, dopo aver scoperto la loro disonestà. Purtroppo confessare il motivo di tale gesto non le impedirà di ricevere una punizione esemplare: dovrà stare per un anno nel Nuovo Mondo, lontana da comfort e tecnologie. 
Sebbene trattata in modo poco carino dal suo istuttore, stringe i denti e si dà da fare, senza mai lamentarsi. Silyen ha un cuore enorme e lo si capisce man mano che la storia prosegue. Ha sempre un pensiero per gli altri e pensa solamente dopo a sé stessa. 
I problemi veri inizieranno con l'arrivo di Lucio, che riporterà alla mente della ragazza dei ricordi piacevoli e spiecevoli. Ma qui non posso davvero aggiungere altro. 
Lucio, è il procuratore e maestrod'armi che andrà nella fortezza a valutare gli aspiranti guerrieri. Quando lo incontriamo all'inizio si fa simpaticamente odiare per il suo caratteraccio. Fortunatamente, con l'aiuto di Acquila Consigliera, affronterà un bel cambiamento interiore. 
A cosa serve l'addestramento? Vi do solo un piccolo indizio: c'entrano i prigionieri in Oceania. 
Alcune prove che fa Silyen per dimostrare di essere degna, mi hanno riportato alla mente un altro romanzo Distopico che ho amato moltissimo, ed è bellissimo vedere come Aurora sia riuscita a trasmettermi le stesse emozioni che provai allora. 
Due parole per la copertina, che mi ha rapita per la sua semplicità magnetica! La adoro. 
Un romanzo che vi consiglio tantissimo, soprattutto se siete amanti del genere! C'è anche un seguito, ma di quello vi parlerò la prossima volta! 

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