Review Party - Fiamme nella Palude di Eoin Colfer



Buongiorno tesori! Preparate i vostri bicchieri da martini, il vostro spirito d’avventura e lanciatevi assieme a me alla scoperta di questo libro che mi ha davvero stupito più di quanto pensassi.


REGIA: [ Francy, portiamo anche la vodka vero?]


FRANCY: Ovvio Regia. Ricordatevi anche l’anti-zanzare, dopotutto siamo nelle Bayu.





Titolo: Fiamme nella Palude

Autore: Eoin Colfer

Editore: Mondadori

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 382

Prezzo Cartaceo: € 19,00

Prezzo Ebook: € 9,99


Data di uscita 4 agosto 2020


Un tempo volava alto nei cieli e bruciacchiava folle inferocite. Per secoli il suo nome ha terrorizzato uomini e donne. Un tempo. Ora Vern cerca di nascondersi dalla rumorosa petulanza dei turisti sulle barche delle visite guidate del bayou, la zona paludosa della Louisiana. Si è ridotto ad accendersi le Marlboro con le fiamme che gli escono dal naso, a bere vodka Absolut con addosso una T-shirt di Flashdance e a farsi delle maratone di Netflix in un miserabile capanno da pesca. È un sopravvissuto, l'ultimo della sua stirpe: è l'ultimo drago. Il giovane Everett "Miccetta" Moreau, invece, è un giovanissimo scapestrato, un quindicenne aspirante piccolo malvivente che ha appena cominciato a lavorare per un piccolo contrabbandiere, quando vede il suo capo cadere sotto i colpi di un poliziotto corrotto, Regence Hooke, la quintessenza del Cattivo capace di ogni nefandezza, facile da temere, facilissimo da odiare. Hooke quella notte fatale è all'inseguimento dello scomodo testimone oculare, quando quest'ultimo, ossia Everett, si ritrova all'improvviso sollevato per aria e salvato da morte certa da... un drago? La palude può creare strani sodalizi proprio come quello che Everett finisce per intrecciare con il predatore volante. Sarà lui a rifornirlo di vodka, a tenergli compagnia ecc., in cambio della sua protezione da Hooke. Non ci vuole un genio per capire che ben presto questi tre - Vern, Everett e Hooke - diventeranno i protagonisti di un conflitto pieno di fuoco e fiamme che sfocerà nella più classica resa dei conti. Come andrà a finire? Con la definitiva estinzione dei draghi? Oppure i giorni di gloria di Vern sono tornati? Eoin Colfer, autore di una serie di successo internazionale come quella di "Artemis Fowl", ci regala un romanzo fantastico per adulti molto diverso dal solito: vodka, parolacce, alligatori, contrabbandieri, droni, e chi più ne ha più ne metta.



Dimenticatevi i libri di Artemis Fowl, perché in Fiamme nella Palude, Eoin Colfer si dimostra essere più di un semplice scrittore di Young Adult, ma un vero e proprio scrittore di libri per adulti.

Vi devo confessare che quando ho cominciato a leggerlo avevo non poche remore verso un autore che conoscevo soltanto per una saga che nella mia mente poteva rivaleggiare di certo con Harry Potter, ma non con le ambientazioni crude di una Sherrilyn Kenyon; ma mi sono dovuta piacevolmente ricredere.

Crudo, violento, volgare, spassosissimo e divertente, l’intero libro si regge grazie al personaggio di Vern, ultimo drago rimasto sulla terra che preferisce decisamente vivere isolato nelle paludi della Luisiana dandosi all’alcool e a Netflix piuttosto che avere a che fare con gli umani.

Ho trovato il personaggio di Vern davvero ben costruito, con la sua strana passione per Flashdance e per il suo nascondere un cuore buono sotto una montagna di cinismo al gusto Absolut. Vern insieme a Miccetta, ragazzo quindicenne spinto dalla voglia e dal desiderio di aiutare la madre a sbarcare il lunario e a salvarsi dalle attenzioni indesiderate del nostro cattivo di turno, sono i due pilastri del libro che con i loro dialoghi e il loro rapporto ci fanno amare un libro che in quanto a trama può considerarsi quasi in secondo piano rispetto alle loro personalità così preponderanti. 

Se infatti il libro in realtà ha una trama davvero accattivante dai toni e dai ritmi esplosivi, è stato l’amore a prima vista per il personaggio di Vern a farmi divorare il libro in poco tempo. Non è facile costruire un personaggio che riesca ad esprimere uno spettro piuttosto ampio di sentimenti senza scadere nel confusionario o nel bidimensionale. Un altro plauso all’autore per il personaggio del cattivo Regence Hooke; proprio come non è facile costruire un buon protagonista, è forse ancora più difficile costruire un buon personaggio cattivo.

Regence Hooke è un cattivo con la C maiuscola e forse, anche con tutto il resto delle lettere in maiuscolo. Dalla facciata apparente immacolata, Regence Hooke è un poliziotto sempre pronto a commettere le peggio nefandezze, ed è proprio a causa sua, che la trama prende vita. È infatti un crimine da lui commesso a trasformare il povero Miccetta Moreau in un testimone scomodo da far scomparire, e sarà solo grazie a Vern se il ragazzino potrà portare a casa la pelle.

Questo incontro porterà il libro a svilupparsi tra le suggestive paludi della Luisiana che, forse essendo uno dei posti che ritengo assieme a New Orleans, uno dei luoghi più suggestivi dove ambientare un urban fantasy in America, me lo hanno fatto apprezzare ancora di più.


REGIA: [Francy, vodka presa! Yehhhh! Anti-zanzare preso! Yehhhh! Magliette Flashdance prese! Yehhhh! Quindi adesso possiamo partire vero?]


FRANCY: Bravi Regia! Mi piacete sempre pronti all’avventura, spero che anche il nostro drago Vern e Miccetta apprezzeranno il vostro entusiasmo!


REGIA: [Francy?! Hai detto D-Drago?]


FRANCY: Tranquilli Regia, vi ho fatto prendere le magliette di Flashdance apposta, non dovrebbe mangiarvi. Nella peggiore delle ipotesi, chiederò a Hooke di occultare i vostri cadaveri.


REGIA: [Francy stai scherzando vero?]


FRANCY: Certo Regia… certo… 


E con questo vi auguro buona lettura, consigliando questo libro non solo a chi ha amato Artemis Fowl, ma anche a chi vuole leggere qualcosa di diverso e di decisamente più forte, come un buon bicchiere di vodka. (Master Folle docet)


FR.




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