Due giorni fa è
stato San Valentino, festa dedicata all'amore (anche se sapendo che Valentino fu un vescovo novantaquattrenne torturato e decapitato per
aver celebrato un matrimonio proibito rende la cosa un pelo più
drammatica, ma ehi, chi sono io per giudicare?),
ricca di cioccolato, cuori, rosso, rosa e chi più ne ha più ne
metta.
E di cosa può
parlare una rubrica letteraria nel periodo di San Valentino? Di
romanzi rosa, giustamente. Quindi #parliamone.
Probabilmente
scriverlo su un blog di questo tipo potrebbe rendermi parecchio
impopolare, ma io non sono mai stata fan dei romance.
Faccio molta fatica
a leggerli e, una volta finiti, le mie opinioni sono sempre molto
aggressive per quanto imparziali. Premetto che non critico mai un
libro senza giusta causa, non parto mai a leggere un libro pensando
"sarà una lettura terribile, adesso la critico", ecco no,
però ho notato che sono loro quelli che più mi portano alla
critica.
Leggendone diversi,
alcuni scritti bene, altri scritti male, sono arrivata a una
conclusione, non so se sia una
conclusione corretta o meno, se avete qualche teoria potete
scrivermela nei commenti.
Quello che ho notato
è che la gente pensa che scrivere romanzi d'amore sia facile.
Ora, probabilmente
richiede meno competenze specifiche di un romanzo storico accurato,
ma non è facile.
Invece chi pensa che
lo sia segue questo specifico schema:
- lui bello, ricco, dannato e impossibile che manco Dracula durante i suoi anni migliori
- lei, bella ma non sa di esserlo, ingenua al punto che anche Bambi sembra un uomo di mondo al confronto e spesso dotata di un'imbarazzante sindrome da crocerossina
- si incontrano
- si innamorano
- lui le dà la caccia
- lei non può credere al fatto che lui la ami
- fanno cose
- happy ending
E come se tutto
questo non bastasse, di solito la cosa avviene in un lasso di tempo
molto breve.
Vi ricorda qualcosa?
Chi di voi non ha
letto almeno un romanzo che segue queste dinamiche?
Io anche troppi.
Bambi mezzo secondo prima di "rincitrullulirsi" |
E come se tutto
questo non bastasse, fin troppe volte c'è un aberrante condimento di
imprecazioni e improperi messi ad minchiam solo per far vedere
quanto lui sia bello e cattivo, quanto sia un brutto
ragazzo che
aspetta solo di essere compreso dalla bella cerbiattina
rincitrullulita (semi cit.) per salvare se stesso e la sua anima.
Condiamo il tutto
con la penna di uno scrittore inesperto che non sa cosa siano:
- la consecutio temporum
- il cambio di punto di vista
- la credibilità dei discorsi diretti
- il world building
- la coniugazione dei tempi verbali
Per essere carini,
poi magari non lo fanno editare perché "non mi serve, lo
rileggo e ci penso da sola/o" e lo autopubblicano.
Succede un po' con
tutti i romanzi, non lo metto in dubbio, ma coi romanzi rosa succede
10 volte tanto.
E questo perché le
persone pensano che siano facili da scrivere, perché basta il
belloccio e la bella cerbiattina per creare un capolavoro.
Non importa la
completa mancanza di coerenza, non importa l'abuso di stereotipi, non
importa la forma oscena in cui il testo è scritto, se ci sono il
belloccio e la bella cerbiattina che fanno sesso e poi va tutto bene
allora sarà un successo.
Spesso poi ci
rimangono male (molto) quando i blogger o i lettori criticano, magari anche con
coscienza di causa, la loro opera.
Personalmente io poi
odio anche quei romanzi in cui i sentimenti sono esagerati.
Prendiamo per
esempio Twilight (belloccio dannato e ricco, lei cerbiattina ultra
gnocca che non sa di
esserlo, presente?), ecco, è scritto bene,
nulla da dire, personalmente penso che per il target per cui sia
stato scritto sia perfetto (questo target dura tipo 3 anni ma son
dettagli) e che le critiche più crudeli siano state fatte da
qualcuno un po' più anzianotto e che quindi, per ovvie ragioni,
usciva dal target di riferimento. Andiamo quindi ora alla nota
dolente: quando Edward molla Bella, in modo oltretutto talmente
indecente che anche la me di 16 anni si rese perfettamente conto
quanto lei fosse imbranata a non capirne il vero perché, lei si
chiude in un mondo di devasto, diventa apatica per un anno, incapace
di vivere, quasi come se fosse morto qualcuno.
Ecco, no. Io capisco
che un cuore spezzato sia terribile, ma a 17 anni arrivare a
sdraiarsi in preda a una crisi mistica in mezzo al bosco per 12 ore
perché il tuo ragazzo ti ha mollato mi sembra un po' esagerato, così
come lo è mettere il velo nero. Il tuo ragazzo ti ha lasciata, è
terribile, ma non è morto.
Queste reazioni
esagerate poi sdoganano un comportamento malsano, lesionista e
autodistruttivo elogiandolo come vero amore, come l'ambizione di una
vita, banalizzandolo.
I romanzi
d'amore possono essere un balsamo per il cuore di qualcuno, possono
essere uno svago, un modo per sognare, non trattateli alla leggera,
non rendeteli insignificanti con un lavoro approssimativo e poco
curato.
Non banalizzate
l'amore.
Post interessante, e sono d'accordo con te :) I Romance personalmente non riesco a leggerli, dopo qualche tentativo disastroso ho deciso di lasciar perdere. Sicuramente ci sono degli ottimi titoli, non faccio di tutta l'erba un fascio, ma è un genere che non mi interessa abbastanza da spendere del tempo in tentativi, ecco. Twilight ai tempi lo avevo apprezzato, come dici tu è un buon titolo se letto dal target per cui è stato scritto. Però stendiamo un velo pietoso sull'apatia di Bella, non credo sia stato fatto con cattive intenzione, ma di certo ha trasmesso un messaggio un po' infelice a tutte le lettrici adolescenti, sigh.
RispondiEliminaIo rientro nella categoria di quelle che a 16 pensava che quello fosse l'amore vero, che l'obiettivo romantico della mia vita fosse arrivare ad amare come lei, poi circa un paio di anni dopo l'ho riletto e non facevo altro che pensare a come fosse possibile che suo padre non l'avesse presa di peso e portata da un psicologo! Tua figlia sta male e tu la lasci nell'apatia? No, quello non è un amore sano e mi dispiace se ci sono delle ragazzine come me ai tempi che ci sognano sopra.
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