Recensione - Il mistero di Palazzo Chiaramonte di Stefania Spanò

Autore: Stefania Spanò
Editore: Argentovivo Edizioni
Pagine: 200
Prezzo: Cartaceo € 15,00

Arianna è una studentessa che sta preparando la tesi sull’Inquisizione a Palermo e su Palazzo Chiaramonte, carcere dell'Inquisizione nel '600. La sua strada incrocerà quella di un'altra donna vissuta circa quattrocento anni prima: Chiara Buscemi, nobildonna dalla vita apparentemente perfetta che nasconde segreti fatali. Arianna e Chiara, due donne che si trovano a dover affrontare le sfide che la vita pone loro in una Palermo in bilico tra presente e passato.

Buongiorno cari amici e bentrovati.
Oggi ci tiene compagnia una scrittrice che ho avuto la fortuna di conoscere di persona qualche tempo fa: lei è Stefania Spanò, e mi è stata presentata dall’amico William Silvestri come “uno dei nuovi meritevoli talenti di casa Argento Vivo”. Le parole di William mi avevano suscitato da subito una notevole curiosità, ma soprattutto avevano drasticamente abbassato l’asticella della mia aspettativa: sì, proprio abbassata, come nel ballo del Limbo, che più bassa è l’asticella più difficile è vincere.
Il suo libro è rimasto nella mia libreria per qualche mese, nell’attesa – quell’attesa paziente che solo i libri hanno – che io fossi pronta per viverlo. Ho iniziato a leggerlo oggi pomeriggio, e non sono riuscita a staccarmi finché non l’ho concluso. Ora, soddisfatta, ne scrivo la recensione a caldo e condivido con voi le emozioni che mi ha lasciato.
Pur leggendo di tutto, non sono di certo un’appassionata del genere, eppure in questo romanzo storico c’è qualcosa che mi ha letteralmente rapita: il desiderio dell’autrice di umanizzare la storia, riconsegnandocela non più come un susseguirsi di vicende, eventi e date, ma come un contenitore di storie: in questo caso storie di persone, uomini e donne che hanno firmato col loro sangue, intriso di sentimenti, angosce e paure, uno dei momenti più drammatici della storia del 1600, quello che a scuola ci fanno studiare al capitolo “L’inquisizione Spagnola”.
Il romanzo si svolge in due livelli temporali assolutamente lontani ma distintamente posizionati anche all’interno della narrazione: nel “qui ed ora” la protagonista è Arianna, una giovane donna che sta preparando la sua tesi di laurea sull’Inquisizione Spagnola, della quale ci renderà conto attraverso la vita e la testimonianza di un’altra donna, Chiara Buscemi, che ha vissuto nel cuore e nel corpo le vicende ma soprattutto le motivazioni dell’Inquisizione, e della quale decide di onorare la memoria. Di lei così racconta Arianna: “Oggi vi parlerò di una donna. Di una donna che ha sfidato non solo l’Inquisizione spagnola, ma tutte le regole del suo tempo. Una donna che è andata contro la sua famiglia, il suo ceto sociale, la sua educazione, e lo ha fatto per amore. Amore verso la scienza, amore verso le persone che ha aiutato e amore verso la donna di cui era innamorata. Oggi vi parlerò di una donna che non si è mai arresa e che ha messo sopra ogni cosa quello in cui credeva, quello che riteneva giusto, una donna che stimo e che ammiro”.
Arianna conosce Chiara grazie ad un’intuizione durante una delle visite al carcere siciliano mentre prepara la sua tesi; alimenta quell’intuizione con le emozioni che la facevano sussultare ogni volta che si avvicinava alle pareti delle celle, quelle a cui i carcerati avevano affidato col sangue le loro pene, le loro angosce e le loro ultime volontà, come fossero fogli di carta. Arianna a quell’intuizione va fino in fondo, e grazie a lei Chiara ha finalmente avuto voce. Oggi Chiara rappresenta tutte le vittime dell’Inquisizione Spagnola, quella che “è sempre alla ricerca di nuovi colpevoli, veri o presunti, di vittime da immolare sull’altare dell’unico credo, del fanatismo”.
Due donne accomunate da due grandi doti: il coraggio e la determinazione. Il coraggio di guardare in fondo al proprio cuore, alla scoperta delle proprie emozioni e del proprio scopo di vita, e la determinazione di perseguirlo, costi quel che costi. Perché il primo obiettivo nell’amarsi è quello di essere in sintonia con se stessi, con i propri sentimenti e con i propri principi; allineare le azioni al proprio sentire profondo, costi quel che costi, è un dovere nei confronti di se stessi, della vita, e un atto di coerenza di cui far dono al prossimo.
Di tutto questo, ne sono testimonianza Arianna e Chiara, storia nella storia.
Di tutto questo ci ha fatto dono Stefania Spanò, a cui va il mio grazie e un grande incoraggiamento a proseguire la sua strada nella scrittura.

1 commento