LA GUERRA CONTRO IL POPOLO DELLE SQUAME è finita, ma gli uomini non hanno bisogno di mostri per dilaniarsi tra loro.
L'aristocratico Ringil Eskiath, giovane eroe del- la resistenza, vive in esilio volontario, disprezzato per la sua omosessualità. Egar Rovina del Drago, capo dei barbari delle steppe, non trova pace tra gli agi del Sud ma neppure nella semplice vita guerresca della sua vecchia patria. Archeth Indamaninarmal, ultima erede degli alieni Kiriath e della loro tecnologia prodigiosa, cerca di far progredire l'Impero dei mortali e affoga il proprio senso di abbandono nelle droghe. Tre solitudini, tre eroismi rinnegati e incompresi, tre vite spezzate che si sono conosciute durante il conflitto, legandosi in un'amicizia che adesso dovrà affrontare una nuova sconvolgente minaccia.
Al pari dei suoi bestseller cyberpunk, con questa sinistra e superba trilogia fantasy Richard K. Morgan ha realizzato un capolavoro che ha fatto scuola e ha spinto il grimdark verso nuovi scioccanti confini, contaminandolo col noir e la fantascienza, fondendo Le Guin, Moorcock e Murakami. Un viaggio spettrale attraverso un mondo fastoso e feroce, nel quale resiste tuttavia la tensione verso qualcosa a cui aggrapparsi nella tempesta che tutto travolge.
Review Party - L'acciaio Sopravvive di Richard K. Morgan
mercoledì 4 maggio 2022
Buongiorno tesori! Eccoci oggi alla prima recensione di una trilogia che vi racconterò nei prossimi giorni!
Pronti? Bene!
Cosa resta degli eroi? Vi siete mai posti una domanda simile? beh, il nostro autore non solo lo ha fatto ma ha anche creato una saga per rispondere a questa domanda. Il mondo in cui veniamo catapultati questa volta non è un mondo di bellezza e unicorni, ma è un mondo crudo, reale, tristemente concreto che ci trasmette un doppio senso di smarrimento. Da un lato rimaniamo affascinati da quello che non solo è uno stile particolare, concreto, elegante e completamente immersivo, ma dall'altra abbiamo anche uno smarrimento dato dal fatto che veniamo gettati in un worldbuilding molto complesso ma che non viviamo passo passo, bensì come se fosse quasi uno schiaffo in faccia.
Ho adorato il libro? Troppo presto forse per dirlo, ma devo dire che era da tanto che non restavo così tanto affascinata dal primo libro di una saga.
Ho amato lo stile di Richard K. Morgan? Oddio, sì. Sinceramente per quanto apprezzi il leggere di un mondo articolato e dettagliato, molto spesso ho quasi la sensazione che queste descrizioni sovrastino quasi i personaggi e la trama globale, mentre qui ho sentito di poter vivere da subito questo mondo così particolare e anche se non ho capito da subito ogni singolo dettaglio questo mi ha lasciato il sentore che non sia un libro da "una sola lettura" ma bensì un libro, e probabilmente una saga, che per essere guastata a pieno debba essere letta più e più volte.
Gli eroi che l'autore porta in scena sono però il vero punto forte di questo libro, e spero che anche i due prossimi libri non siano da meno. Gli eroi di Richard K.Morgan sono eroi imperfetti, sono eroi "normali", sono eroi umani nel senso più vero del termine.
I tre amici infatti, Ringil, Egar e Archet sono persone fallibili, piene di difetti, decisamente lontane dal senso di "paladino" o eroe senza macchia e senza paura dei classici fantasy. Non sono eroi immortali pronti a seguire i loro principi di bontà e giustizia, ma sono quasi degli anti-eroi che non vivono la loro vinta ammantati di epicità, ma sbagliano, inciampano e si rialzano come farebbe ognuno di noi.
Proprio per questo vi ripeto che sono loro il vero punto focale del libro ed è difficile focalizzarsi su altro mentre si legge le loro storie e le loro gesta.
Se anche all'inizio questo libro mi è sembrato un tuffo in un acqua gelata di un mondo che mi sembrava estraneo e confuso, vedere i nostri tre "eroi" arrivano a sovrastare qualunque distrazione portandoci a immergerci nelle loro vite , facendoceli sentire come degli eroi con cui poterci identificare, come se fossero l'altra faccia della medaglia che non abbiamo mai visto ma di cui avevamo disperatamente bisogno.
Davvero un libro particolare, strano ma decisamente affascinante che ci prospetta una idea di eroe che mi ha davvero colpito e incuriosito nei confronti dei prossimi libri.
Che dire? Consigliatissimo per chi è stanco dei soliti eroi e vuole vedere cosa davvero resti quando le armature si abbandonano e la paura e il fallimento entra nelle vite di chi sovverchiamo della responsabilità di salvare il mondo.
Come sempre... alla prossima.
F.R.
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