Titolo: Una storia di magia
Autore: Chris Colfer
Editore: RIZZOLI
Genere: Fantasy
Pagine: n°425
Prezzo Cartaceo: € 17,00
Prezzo Ebook: € 9,99
Data di pubblicazione: il 15 settembre 2020
IN UN MONDO IN CUI USARE LA MAGIA È UN CRIMINE, LA VITA DI BRYSTAL EVERGREEN STA PER CAMBIARE PER SEMPRE…In una sezione segreta della biblioteca in cui lavora, Brystal trova un libro che le svela un mondo incredibile e una stupefacente verità: è una fata! Ma nel Regno del Sud alle donne è proibito leggere e la magia è illegale, così Brystal viene rinchiusa nel terribile Centro di correzione Altostivale. È solo grazie all'intervento della misteriosa Madame Tempofiero che riesce a scappare… e a cominciare una nuova vita in un'accademia di magia! Quando però Madame Tempofiero è costretta a partire per risolvere un problema urgente, Brystal e i suoi compagni di classe si ritroveranno a combattere da soli contro l'oscurità che minaccia il destino del mondo e della magia stessa. Ma ci riusciranno? Immergiti nella nuova, indimenticabile avventura fantastica nata dalla penna di Chris Colfer, autore bestseller in cima alla classifica del "New York Times" con la serie La Terra delle Storie.
Regia_[Francesca, vorrai dire "Eoin Colfer". Non sbagliare il nome dell'autore!]
Francy: Salve regia! Ben trovata! Eh, no. Invece, no, ho scritto giusto! E per citare l'autore; HO SCRITTO GIUSTO!
Regia_[Ma sei sicura?]
Francy: Sì!
Regia_[Quello di Glee?]
Francy: Sì. E per citare nuovamente l'autore: Sì
Regia_[Sicura?]
Francy: Sì.
Regia_[Ah...]
Francy: Ecco, la mia stessa reazione è stata quella...
Eh sì, tesori, perché quando ho girato il libro e ho visto la foto dell'autore ho avuto un momento di stranimento.
Sì, perché, vedete, scrivere non è una cosa così semplice, quindi mi sono subito chiesta: "Ma saprà scrivere?".
Mi sono quindi subito messa ad informarmi e scopro in breve tempo che non solo è un attore, ma il nostro caro Colfer è anche uno scrittore di libri per ragazzi e che in Italia non è uscito solo questo suo libro, ma una sua intera saga.
Galvanizzata e decisamente speranzosa, mi sono lanciata quindi in questa lettura e sinceramente vi devo confessare che purtroppo il mio entusiasmo è stato smorzato quasi all'istante.
Una Storia di Magia non è un vero e proprio romanzo fantasy, quanto più un libro che si approccia con la struttura di una favola ad una tematica che è prettamente e poco velatamente sociale e attuale cercando di insegnare ai ragazzi cosa sia giusto e sbagliato, sottolineando l'ipocrisia di una società che si aggrappa a vecchie tradizione desuete per giustificare odio e rancore verso persone che non hanno fatto nulla di male se non nascere con determinate inclinazioni. Vi ricorda qualcosa? Beh, ovvio.
La tematica LGBT non è velata affatto e se sinceramente all'inizio ero entusiasta della cosa, felice di aver finalmente trovato un libro che potesse essere usato anche come strumento per aiutare quel cambiamento culturale che la società avrebbe davvero bisogno di innescare, più leggevo questo libro più non riuscivo a togliermi la sensazione che l'intera tematica stesse venendo trattata con una leggerezza e uno stereotipo tale da farmi quasi dubitare di aver capito bene le intenzioni del libro.
Tutto, dalla scelta dei nomi, alla trama, alla struttura sintattica della narrazione, al corsivo usato in maniera decisamente spropositata, fino al maiuscolo utilizzato per simboleggiare il fatto che si stia urlando, tramettono il senso di star leggendo un libro per persone dall'età possibilmente compresa tra i dieci e quindici anni ma anche per una fascia di età così bassa, resta comunque una lettura troppo superficiale e semplicistica.
I nomi dei personaggi sono decisamente specifici e allegorici, cosa che si capisce sin dalle prime pagine, ma se questa scelta stilistica mi ha ricordato molto il maghetto inglese di ormai fama mondiale, la cosa di per sé mi ha più che altro trasmesso un senso di "favola" che mi ha confermato che il target del libro di per sé non poteva certo essere qualcuno al di sopra dell'adolescenza.
Quello che però rispetto al più famoso maghetto, manca a questo libro, non è la fantasia di una trama che di per sé è anche ben strutturata, ma proprio la capacità di trattare in profondità dei temi così ormai celebri come quello dell'accettazione della propria natura.
Il tema dell'accettazione di sé stessi è un tema che davvero sembra esser stato scoperto solo negli ultimi anni, ma che in realtà, soprattutto nel mondo del Fantasy esiste da una vita e mezzo.
La magia in questo libro simboleggia l'odio che le persone nutrono verso quello che la loro religione decide essere un abominio contro natura e da lì si scatena quella che dovrebbe simboleggiare la lotta per ottenere pari diritti e godere di quel posto al sole che tutti gli esseri viventi meritano, ma purtroppo il libro non solo non fa centro ma manca completamente il bersaglio.
Questo rimarcare i vari regnanti che emanano editti sulla stregoneria, mentre loro in realtà fanno cose ben più gravi, mi ha ricordato fatti reali che sinceramente mi hanno lasciato il gusto più del rancore che della denuncia sociale e che sin da subito mi ha fatto capire che il libro avrebbe parlato di temi importanti ma che forse stava facendo il passo più lungo della gamba.
Sebbene la scrittura sia in realtà scorrevole e persino accattivante, non sono proprio riuscita a mandare giù, non solo i nomi dei personaggi che ripeto mi hanno davvero lasciato un senso di "bah" madornale, ma anche il fatto di aver utilizzato un genere che da sempre è il portatore indiscusso dell'accettazione e della denuncia sociale nel suo complesso come il fantasy, in una maniera così palesemente forzata, facendolo diventare una mera allegoria di una società che avrebbe bisogno di svecchiarsi e aprire gli occhi.
Mi dispiace ma quindi il mio giudizio su questo libro non è affatto positivo, e non solo per la generalità del libro, ma anche per la struttura dei dialoghi stessi. Erano anni che non leggevo così tante frasi in corsivo e così tanti dialoghi in maiuscolo per dare il senso di autorità. Non chiedo molto di solito, e spesso sono stata anche molto buona e accomodante con anche altri autori ben peggiori di Colfer, ma se si vuole parlare di qualcosa di così importante gli andrebbe portato il giusto rispetto, e mi dispiace, qui non l'ho proprio visto, ma al suo posto ho visto una sequela infinita di stereotipi e di estremismi che non mi hanno affatto permesso di empatizzare con nessuno dei protagonisti della storia.
Peccato perché al mondo servono libri che parlino di queste tematiche nel modo giusto, che permettano ai ragazzi di oggi di aprire cuore e mente smettendo di aggrapparsi a quegli sciocchi pregiudizi che sono stati alimentati dalle generazioni passate.
Sinceramente avrei davvero voluto leggere di un libro fatto per i ragazzi che raccontasse di una storia di accettazione in cui poter trovare protagonisti di spessore, pieni di sfaccettature e profondi, dove poter trovare una morale profonda e che mi trasmettesse qualcosa. Avrei voluto, ma purtroppo non ho potuto farlo.
Confido nel fatto che Colfer abbia ancora molto da dare al mondo e che forse nei prossimi anni, come accaduto con altri autori, potrà davvero regalarci quel libro che per ora stiamo ancora aspettando.
Come sempre... alla prossima.
F.R.
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